- Il leader di Italia Viva è intervenuto al Senato, prima del voto di fiducia sul ddl penale. Nel suo intervento ha parlato di un altro ddl: quello di riforma del Csm.
- Il suo è stato un duro attacco al sistema delle correnti in magistratura e ha chiesto una riforma che scriva una pagina nuova, che metta fine allo strapotere delle toghe e alla delegittimazione della politica con gli avvisi di garanzia.
- Le sue parole, però, sono anche un avvertimento a Cartabia in vista del voto per il Quirinale: scelga se stare con le toghe oggi in crisi oppure con la politica, che la legittima e potrebbe aprirle la strada verso il Colle.
Matteo Renzi è intervenuto al Senato, durante il dibattito sul ddl penale, già blindato dal voto di fiducia e poi definitivamente approvato. Annunciato dallo stesso leader di Italia Viva nella sua newsletter come «uno degli interventi più difficili della mia carriera» e motivato dal «dovere di dire parole di verità» sul rapporto tra politica e giustizia, ad un primo ascolto il è suonato invece come una presa di posizione piuttosto estemporanea. Cosa ha detto Renzi Le parole di Renzi, infatt



