Dopo l’inchiesta di Domani sulla Lega e la ‘ndrangheta, il sindaco di Napoli candidato in Calabria Luigi De Magistris va all’attacco: «Matteo Salvini non ha mai preso le distanze e si è avvicinato e accompagnato a personaggi opachi, ma quello che mi ha colpito è che nei due confronti pubblici con Roberto Occhiuto, Occhiuto ha ribadito di “non prendere i voti della ‘ndrangheta perché prendi voti ma ne perdi di libertà”. Io non ci penserei mai che i miei candidati prendono i voti della ‘ndrangheta. Lui pensa che ci sia questo rischio? Questa certezza? Questo è un problema del centrodestra».

L’inchiesta

Come hanno scritto Emiliano Fittipaldi e Giovanni Tizian, nei giorni in cui Salvini era in tour in Calabria per festeggiare la vittoria alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, gli investigatori antimafia erano alle prese con le loro innumerevoli inchieste sui clan. Soprattutto, ascoltavano le voci di ’ndranghetisti e affiliati registrate da cimici e dai virus informatici, i trojan. Un’intercettazione più di altre ha colpito l’attenzione dei detective.

Un presunto narcotrafficante dice di avere votato per il candidato della Lega espressione di quel territorio: Domenico Furgiuele. E aggiunge di essersi recato nell’abitazione del fratello del politico «il giorno prima che venisse Salvini». L’intercettazione letta da Domani risale al 20 marzo 2018, diciassette giorni dopo il voto delle politiche, e 72 ore dopo l'arrivo di Salvini in Calabria.

Ma ci sono anche altri documenti che svelano la vicinanza di altri personaggi «legati ai clan» che hanno sostenuto la Lega in Calabria e sono pronti a votarla anche alle prossime regionali.

«Da Furgiuele ai suoi contatti e ciò che ne consegue, è chiaro che queste elezioni sono fondamentali» ribadisce De Magistris davanti alle rivelazioni. La Lega «anche dopo il caso Durigon, non solo non ha preso le distanze, ma ci sono frequentazioni chiare, e inchieste giudiziarie chiare, e Salvini non ha fatto nulla, neanche quando era ministro dell’Interno per arginare l’organizzazione mafiosa più potente che c’è in questo momento in Italia».

La politica

Il centrodestra ha presentato le sue liste alla commissione antimafia per avere la garanzia che non ci fossero ombre. Per Occhiuto dimostra l’intenzione di mantenere «altissima l’asticella dell’attenzione», per De Magistris significa altro: «Hanno necessità di essere filtrate, e non hanno la capacità propria di saper scegliere in maniera forte e corretta». Il problema, prosegue, riguarda la politica prima che il parlamento o i tribunali: «Se pensiamo che la trasparenza delle liste passi dai casellari giudiziali e i carichi pendenti, o i filtri della commissione antimafia non si è capito niente: la mafia oggi è carta bianca. Mi riferisco alla borghesia mafiosa: hanno i casellari pulitissimi», soprattutto «chi fa politica ha gli strumenti per capire se determinati ambienti, figure e parentele sono discutibili o sono assolutamente affidabili, e questo e il lavoro che bisogna fare quando uno mette in campo una lista o una coalizione». Altrimenti «è maquillage politico».

La consapevolezza

Secondo il sindaco candidato, da parte di Salvini «non c’è la volontà di cambiare registro, è l’uomo che salva tutto questo. Lui è il segretario forte della Lega, mai così presente in Calabria». Inoltre «non prende le distanze e la responsabilità politica è sua. Non è distratto o mal consigliato e le frequentazioni sono tracciate». Ancora di più: «Il segretario è perfettamente consapevole di chi sono i candidati della Lega e del centrodestra e anche di chi gli gira intorno, è stato anche ministro dell’Interno: non gli mancano le informazioni».

In Calabria ciò che va affrontato subito «è la profonda infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica e nell’economia». La Lega, sottolinea, «non è un partito nuovo. Ha un presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e la Lega è ramificata. Salvini cerca di nascondere le infiltrazioni che si sono evidenziate, i rapporti opachi, le relazioni e le frequentazioni. Emerge in modo chiaro da che parte sta la Lega». Il segretario della Lega, prosegue De Magistris, «quando parla dice di essere contro il sistema, il volto nuovo. Contro la ‘ndrangheta ha detto che ha portato più poliziotti, ma nessuno si è accorto della sua attività contro la mafia». Dai fatti, conclude, «quello che emerge da quella parte è che sono sempre più evidenti rapporti e frequentazioni da cui non solo Salvini non prende le distanze, ma che consolida, avalla e certifica, perché è segretario e sta due tre giorni a settimana in Calabria. Non può dire che qualcuno lo consiglia male. Lui è perfettamente a conoscenza delle candidature, delle frequentazioni, dei rapporti, e di quale è la situazione reale».

Le elezioni che verranno celebrate il 3 e 4 ottobre, si inseriscono in questo scenario: «I calabresi – dice De Mgistris - possono scegliere con molta nettezza e possono votare solamente noi che siamo fuori dal sistema, questa sarà la nostra campagna elettorale» e faranno in modo «che le elezioni siano libere. La gente è stufa di chi promette favori in cambio di voti, di chi si approfitta del bisogno, della sudditanza e della rassegnazione». La situazione storica, ricorda, è ancora più importante adesso che devono arrivare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Un momento molto delicato dal punto di vista politico e isituzionale».

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