- Il governo ha ottenuto la fiducia sul dl Aiuti con 172 voti favorevoli, 39 contrari e nessun astenuto. Come previsto, nessuno dei 61 senatori del Movimento ha votato ma la scelta del gruppo è stata quella di rimanere in aula, senza rispondere alla chiama.
- Lega e Forza Italia si sono perfettamente allineate, senza dichiarazioni pubbliche sparse ma con un ritorno in campo a distanza di Silvio Berlusconi, che ha gestito la linea attendista. «Noi continueremo a essere coerenti», ha detto la capogruppo Anna Maria Bernini, che ha attaccato duramente i grillini .
- La giornata parlamentare ha invece lasciato frastornato il Partito democratico. Fino all’ultimo il segretario, Enrico Letta, ha provato a dissuadere Conte dal proposito del non voto, ma senza esito. Per questo, in aula i dem non hanno potuto fare altro che prendere atto della linea del Movimento, confermando la loro fiducia all’esecutivo.
Le porte dell’aula del Senato si sono chiuse alle 15.30, dopo un dibattito durato tutta la mattina. Il risultato formale, però, non rispecchia il clima da resa dei conti che si respira a palazzo Madama: il governo ha ottenuto la fiducia sul decreto Aiuti con 172 voti favorevoli, 39 contrari e nessun astenuto. Come previsto, nessuno dei 61 senatori del Movimento ha votato ma la scelta del gruppo è stata quella di rimanere in aula, senza rispondere alla chiama. Secondo il regolamento del Senato



