Più bonus per consumatori e imprese sul fronte metano rispetto all’elettricità, e, a sorpresa, una tassa sugli extraprofitti a carico delle compagnie dell’energia più ridotta rispetto a quello che aveva stabilito la legge di Bilancio. Questo quello che prevede la bozza del decreto bollette arrivata oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Un provvedimento che ha fissato contemporaneamente più tempo per sanare gli errori fiscali e, nell’ambito della sanità, nuove misure per ridurre l’uso dei medici gettonisti negli ospedali e il payback sui dispositivi medici. Il testo ha avuto il via libera insieme al nuovo disegno di legge sulla Concorrenza e al nuovo Codice degli appalti.

Il bonus metano

Per quanto riguarda il metano, è confermata l'Iva al 5 per sul gas per le famiglie, esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica per i prossimi tre mesi. Azzerati inoltre ancora una volta gli oneri di sistema, misura che invece non viene confermata per l’elettricità. Da aprile dunque gli oneri dovrebbero tornare nelle bollette della luce.

Si aggiunge inoltre un nuovo bonus sul fronte metano, previsto dal primo ottobre e fino al 31 dicembre 2023 «erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche», con riferimento a ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, da elargire alle famiglie nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all'ingrosso superi una certa soglia.

Non compare però ancora definito il prezzo di riferimento. L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente determina le modalità applicative e la misura del contributo, tenendo conto dei consumi medi di gas naturale nelle zone climatiche, si legge ancora.

Le famiglie destinatarie, viene specificato, sono diverse da quelle che ricevono il  bonus sociale, erogato fino a 15 mila euro di Isee.

Scende, nella bozza, invece lo sconto UG2, una componente che riguarda la compensazione dei costi di commercializzazione, di 31 centesimi al metro cubo, ridotto al 35 per cento del valore in vigore nel primo trimestre, e limitatamente al mese di aprile.

Ma, come ha spiegato da Staffetta Quotidiana, testata specializzata in energia,questo non impedirà all'aggiornamento dell’inizio di aprile, di segnare un nuovo calo di circa il 10 per cento, relativamente ai consumi di marzo.

Le imprese

Un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, viene riconosciuto inoltre alle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale fino al 30 giugno 2023, nel caso in cui i costi l’energia elettrica  e il gas calcolati sulla base della media del primo trimestre dell'anno 2023 e al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbiano «subìto un incremento superiore al 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019».

Il credito d'imposta, si legge nella bozza, «è riconosciuto anche in relazione alla spesa per l'energia elettrica prodotta dalle imprese e dalle stesse autoconsumata nel secondo trimestre dell'anno 2023».

Il valore del credito di imposta, ha fatto sapere il ministero dell’Economia, è rispettivamente del 40 e del 45 per cento.

Gli extraprofitti

Mentre ritornano le agevolazioni con delle modifiche, si riduce la base imponibile per le aziende dell’energia che hanno realizzato negli scorsi mesi profitti miliardari. Si va da quelle che operano nel settore petrolifero, alle società che si occupano dell’energia elettrica.

Per la scorsa legge di Bilancio avrebbero dovuto versare un “contributo di solidarietà”, una versione alleggerita della tassa sugli extraprofitti voluta dal governo Draghi nella passata legislatura.

La nuova norma contenuta all’articolo 5 della bozza prevede che una parte degli utili generati nel 2022 può essere esclusa dal calcolo della base imponibile scomputando gli utilizzi di riserve effettuati nel 2022 o, in caso di non utilizzo nel 2022, di quelle dei quattro anni prima .

Per Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, è un regalo per l’Eni: «Questa norma è la prova che il governo Meloni tutela i soldi delle lobby fossili che hanno accumulato oltre 40 miliardi di euro di extraprofitti, e questo spiega perché l’Italia è contro la transizione ecologica, contro la casa green, l’auto elettrica. Vogliono difendere gli interessi dell’Eni che vuole fare dell’Italia un hub del gas europeo ammazzando le rinnovabili, e così i risparmi degli italiani».

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