L’attuale direttrice dell’agenzia del Demanio è in scadenza di mandato (il suo secondo) a gennaio 2026. Ma sul nome della manager pubblica, nominata nel 2021 dal governo Draghi e rinnovata nel 2023 da Meloni, pare si sia coagulato un consenso ampio e trasversale
Questo articolo fa parte di “Razza Poltrona”, la nuova rubrica di Domani, a cura di Stefano Iannaccone, che svela i retroscena del palazzo e racconta gli angoli nascosti del potere
Arrivano le larghe intese demaniali. L’attuale direttrice dell’agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, è in scadenza di mandato (il suo secondo) a gennaio 2026. Ma sul nome della manager pubblica, nominata nel 2021 dal governo Draghi e rinnovata nel 2023 da Meloni, pare si sia coagulato un consenso ampio e trasversale. Classe 1960, specializzata in revisione dei bilanci, Dal Verme ha alle spalle una lunga esperienza in materia contabile come direttrice al Mef. Ormai da sei anni è passata a occuparsi degli immobili dello Stato.
A favore della sua riconferma ci sono infatti tre figure di peso, tra Fratelli d’Italia e Pd. La prima è Maurizio Leo, viceministro dell’Economia. Il secondo è Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati Il terzo, invece, è Paolo Gentiloni, ex commissario Ue all’Economia nonché cognato di Dal Verme.
La direttrice ha presentato, la scorsa settimana alla Camera, il Rapporto annuale dell’Agenzia. E chi è intervenuto? Leo e Rampelli.
Tutti gli articoli di Razza poltrona
© Riproduzione riservata



