L’organo di autogoverno della magistratura ha deciso per la sanzione massima al magistrato romano, accusato di aver messo in atto trame per condizionare le nomine a capo degli uffici giudiziari.
- L’udienza del procedimento disciplinare di Luca Palamara si è conclusa con la richiesta di radiazione da parte dell’accusa, che ha definito il suo comportamento grave e pienamente dimostrato dalle intercettazioni.
- La difesa ha definito «legittime» le interlocuzioni di Palamara coi togati del Csm, in una prassi in cui gli eletti si confrontavano coi capicorrente nelle nomine e ha chiesto il proscioglimento.
- L’accusa, invece, ha chiesto la radiazione del magistrato dall’ordine giudiziario e stigmatizzato la presenza dell’indagato Luca Lotti ad una riunione in cui si decideva il procuratore capo della procura che lo stava indagando.