Senza Giuseppe Conte non si va da nessuna parte. Lo ha detto Luigi Di Maio, l’ex capo politico del Movimento 5 stelle, all’indomani del completamento della nuova squadra del governo guidato da Mario Draghi. Il Movimento, ha detto rispondendo a Repubblica, «è ora su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue. Questa evoluzione si può completare con l’ingresso di Conte. L’ex premier, che ha rappresentato questi valori, metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi» e «se si sta parlando di far entrare Conte, significa che a un anno da quando ne ho lasciato la guida, il Movimento ha realizzato che senza una leadership forte non si va da nessuna parte». Ancora però non è chiaro come il Movimento, che si sta spostando da una gestione verticistica a un direttorio a cinque, troverà il posto giusto per un ruolo così di rilievo: «Un modo si trova sempre».

Il governo

Il Movimento 5 Stelle, ha detto ancora Di Maio, «è cresciuto, maturato. Questo governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti, e che incentra la sua missione sull’ecologia». Per il pentastellato, confermato ministro nella terza compagine di governo, «tutta la trattativa con il premier Draghi è stata fatta sul ministero per la Transizione. Questo per noi è un nuovo inizio». E ha aggiunto che la base del Movimento 5 stelle ha capito questa nuova situazione: «Molti - ha aggiunto - pensavano che la nostra base non avrebbe capito, ma il 60 per cento ha votato sì a un esecutivo che nessuno si aspettava». L’antierupeismo dei primi giorni per Di Maio non c’è più, e la spaccatura interna al Movimento «non deve considerarsi una scissione, ma è evidente che lo spazio per i nostalgici dell’Italexit è scomparso da tempo. Puntiamo agli Stati Uniti d’Europa, a un progetto ancorato a determinati valori in cui gran parte del M5S e degli italiani si riconoscono».

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