L’ordine giudiziario che impone il voto per l’elezione del direttorio offre al ministro degli Esteri l’occasione per riprendere il controllo con il sostegno dei gruppi parlamentari, stanchi dell’immobilismo del neoleader
- A prendere in mano le redini dell’organizzazione pratica del Movimento potrebbe essere proprio l’ex capo politico Luigi Di Maio, che secondo chi lo conosce è «lucidissimo e segue la questione da molto vicino».
- Infilandosi tra l’organo collegiale (che dovrebbe comunque ratificare il ruolo previsto per Conte) e l’ex premier, riprenderebbe il ruolo di capo operativo.
- Da nessuna frase pronunciata da Conte emerge una linea politica concreta: «Sulle amministrative non si espone, sul limite ai due mandati nemmeno, è in alto mare», dice un pentastellato esperto.