- Nel 2018 l’allora capo politico del M5s accolse la proposta di Bonafede sul nome di Giuseppe Conte, praticamente sconosciuto, convincendo anche la Lega nonostante l’intesa sembrasse raggiunta sul nome dell’economista Sapelli.
- Con fine del governo gialloverde, la carriera dell’ex avvocato del popolo sembrava avviata alla fine. Ma Di Maio impose al Pd il nome del presidente del Consiglio appena sfiduciato. Garantendogli una nuova spinta.
- La scorsa estate Grillo aveva definito Conte inadeguato alla guida del Movimento 5 Stelle. Ancora una volta, il numero uno della Farnesina gli ha fatto da scudo. Trovando, insieme a Fico, la mediazione che ha regalato la leadership all’ex premier.
È tutto un litigio continuo, uno scambio di accuse che va avanti da mesi, salvo interruzioni dettate da fatti epocali, come la guerra in Ucraina. Luigi Di Maio contro Giuseppe Conte. E viceversa. Il ministro degli Esteri non sopporta più l’ex presidente del Consiglio e critica la strada su cui sta portando il Movimento 5 stelle. Proprio quell’uomo, l’avvocato pugliese, che l’ex capo politico del M5s ha portato al potere, incensandolo. Creando una figura politica ibrida, tecnica e populista al



