Dino Giarrusso lascia il Movimento 5 stelle anche se nella sua versione dei fatti «non sono io che esco dal Movimento. È il Movimento che è uscito dai suoi valori che l'hanno fatto grande». Il presidente Giuseppe Conte dal canto suo ha controbattuto chiedendogli pubblicamente di dimettersi da europarlamentare, e ha raccontato che tutte le volte che lo ha visto «chiedeva poltrone».

L’annuncio

Così l'europarlamentare M5s Dino Giarrusso famoso per il suo passato nel programma Mediaser le Iene, ha dato l’annuncio a Coffee Break su La7: «Tra i valori c’era per esempio la democrazia diretta. Cosa è rimasto di questo? Conte ha fatto una struttura verticistica e c'è chi vuole fare politica di professione», aggiunge Giarrusso.

«Ci sono persone pagate dal M5S che chiamano le tv e dicono di non invitare Giarrusso. Persone pagate da me, a cui do più di tremila euro alla comunicazione», ha lamentato.

E aggiunge: «Fonderò un nuovo movimento» ma «non solo con i fuoriusciti dal M5s ma anche con tutti quelli che sono scontenti, soprattutto al Sud. Non ho sentito Di Battista su questo». Anche se poi ha ironizzato: «Se avrò lo stesso tempo che ha in tv Di Battista riuscirò a spiegare le motivazioni del mio movimento».

Il parlamentare ha fatto sapere che sarebbe stato escluso dai lavori politici per le regionali in Sicilia dalla senatrice Paola Taverna, questo uno dei temi che hanno convinto Giarrusso ad andare via.

A stretto giro è arrivata la replica del presidente del Movimento: «Sia coerente. Chi lascia il Movimento deve lasciare anche l'incarico. Lui è europarlamentare, ha dei colleghi che si battono per le nostre battaglie. Sia conseguente».

Poi però lo ha attaccato sulle sue reali intenzioni: «L’ho incontrato tante volte. Mi ha sempre parlato e chiesto poltrone, posizioni, vicepresidente, delegati territoriali e via discorrendo. Non ho mai avvertito che ci fosse un dissenso politico». Prima di oggi infatti ha spiegato, non si era mai espresso contro il governo, ma il suo addio - argomenta Conte - «è un elemento di chiarezza perché noi subiamo già quotidianamente diffusi attacchi dall'esterno, non abbiamo bisogno di persone che all'interno del Movimento lavorano per danneggiarci».

Gli altri addi

Giarrusso non è il solo ad aver lasciato il Movimento a Bruxelles. Oltre a lui infatti c’era stata la defezione di Eleonora Evi, divenuta co-portavoce dei Verdi, e di altri tre europarlamentari: Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini e Ignazio Corrao, tutti entrati nel partito ambientalista. L’addio risale al 2020, anche loro accusavano il Movimento di aver abbandonato le battaglie delle origini.

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