La smentita in un’intervista la El País. Quando Domani ha rivelato dei ripetuti incontri di Matteo Salvini con l’ambasciatore russo Sergej Razov, Palazzo Chigi aveva risposto di non averne ricevuto notizia
Pochi sono stati i dubbi su quale fosse il riferimento di Mario Draghi durante la conferenza stampa, quando ha affermato che qualcuno parla segretamente con i russi e li ama alla follia. Eppure il segretario della Lega, Matteo Salvini, smentisce categoricamente che Draghi ce l’avesse con lui: «Non credo si riferisse a me - ha spiegato il leader leghista in una intervista a El Pais -, soprattutto perché quando ho incontrato l'ambasciatore russo in Italia per chiedere la pace, l'ho sempre spiegato pubblicamente. Una volta, anche fuori da Palazzo Chigi, dopo un incontro con Draghi».
Il laeder della Lega prosegue sulla stessa linea difensiva dei mesi scorsi. Quando Domani ha rivelato dei ripetuti incontri di Matteo Salvini con l’ambasciatore russo Sergej Razov con la mediazione del consulente Antonio Capuano, il governo ha risposto di non averne ricevuto notizia prima. Per Salvini era tutto evidente, ora come allora: «Esiste un’ampia documentazione – ha risposto - e poiché agisco alla luce del sole non ho nulla da nascondere». Una volta esploso il caso però, nonostante le pressioni di più gruppi parlamentari, Salvini aveva scelto di non presentare spiegazioni ufficiali, né ci sono stati chiarimenti con Palazzo Chigi riguardo le sue mosse.
Gli incontri con Razov
Dopo la notizia della nota statunitense sulle influenze russe nelle domocrazie europee, sia Draghi che il sottosegretario con delega ai Servizi segreti hanno confermato che non c’è notizia di politici attualmente in corsa per le elezioni del 25 settembre. Prima delle rassicurazioni, Salvini aveva cercato di prevenire le associazioni logiche dopo gli incontri con Razov minacciando querele. Oggi aggiunge al quotidiano spagnolo: «Permettetemi di insistere sul fatto che i responsabili della sicurezza nazionale hanno negato l'interferenza russa nella democrazia italiana».
Tuttavia lo stesso Draghi durante la conferenza ha specificato: «La democrazia italiana è forte, non si fa battere da nemici esterni o pupazzi prezzolati». Infatti il premier ha invece confermato che «negli ultimi 30 anni il Governo russo ha messo in atto un’opera di corruzione in tanti settori in Ue e Usa, è una cose nota, non c'è da stupirsi», che è cosa ben diversa dal negare l’interferenza russa tout court.
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