Italia

Ecco perché l’accordo sulle migrazioni non è un successo per l’Italia

  • L’accordo sull’immigrazione dell’8 giugno scorso presenta criticità per i paesi di primo ingresso, tra cui l’Italia: a tali paesi resta l’accoglienza dei migranti - i ricollocamenti in altri paesi non sono obbligatori, potendo essere sostituiti da una compensazione finanziaria – e per un periodo di due anni, salvo alcune eccezioni, contro i 12 mesi del regolamento di Dublino.
  • La novità rappresentata dalla procedura sommaria per valutare le domande d’asilo e procedere con sollecitudine ai rimpatri, anche nei paesi di transito sicuri, resterà priva di effetto in mancanza di accordi di riammissione. E comunque i rimpatri sono difficili e costosi.
  • Qualcuno ha definito storico l’accordo raggiunto nel Consiglio. È storico il fatto che un accordo sia stato raggiunto. Ma sul fatto che il suo contenuto rappresenti una svolta storica sull’immigrazione può nutrirsi qualche dubbio.

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