- La crisi innescata dalla guerra in Ucraina si abbatte sui mari italiani, e dopo il grano e i fertilizzanti, l’allarme adesso ha raggiunto le acciughe e le sardine. Il caro gasolio infatti sta rendendo difficile il lavoro dei pescatori, che nelle scorse settimane hanno deciso di ricorrere alla serrata.
- Le associazioni sollecitano il tavolo con il ministero del Lavoro per l’attivazione della cassa integrazione per il settore.
- Oggi, racconta Ferrari di Fedagripesca, i contratti di lavoro sono strutturati in modo che «nella pesca nella maggior parte dei casi anche i dipendenti compartecipano ai ricavi» e quando decrescono è un problema per tutti.
La crisi innescata dalla guerra in Ucraina si abbatte sui mari italiani, e dopo il grano e i fertilizzanti, l’allarme adesso ha raggiunto le acciughe e le sardine. Il caro gasolio infatti sta rendendo difficile il lavoro dei pescatori, che nelle scorse settimane hanno deciso a fasi alterne di non prendere il largo con le loro imbarcazioni. La serrata Il primo sciopero dei pescherecci è arrivato quasi dopo l’invasione dell’Ucraina, a marzo. «Gli scioperi in realtà sono serrate, visto che son



