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Nella missiva l’arcivescovo di Canterbury chiede al cardinale Poletti un incontro «sulla situazione» della ragazza.
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Pietro Orlandi l’ha consegnata ai pm del papa. Ma Carey: «La firma è genuina, ma nel testo errori di grammatica».
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Fossero confermati i sospetti di un ennesimo depistaggio su caso Orlandi, nessuno per ora riesce a rispondere a una domanda chiave: cui prodest?