Italia

Fine vita, la Corte non decide: il diritto va tutelato ma serve il coinvolgimento del Ssn

Laura Santi è morta la settimana scorsa applicando il protocollo sanitario di suicidio medicalmente assistito arrivato dalla Asl Umbria
Laura Santi è morta la settimana scorsa applicando il protocollo sanitario di suicidio medicalmente assistito arrivato dalla Asl Umbria

La Consulta riconosce il diritto all’autodeterminazione nel fine vita, ma ne limita l’applicazione alle tecnologie disponibili e al ruolo del Servizio sanitario nazionale. La sentenza arriva sul caso di una donna con sclerosi multipla avanzata, incapace di autosomministrarsi il farmaco letale. E la politica si divide, con interpretazioni opposte sulla decisione sul futuro della legge. Zullo (FdI): «Legittima nostra proposta». Bazoli (Pd): «Il testo va cambiato». E Marco Cappato lancia un appello: «Rifiutate questa legge»

La Corte costituzionale sceglie di non decidere. Con la sentenza n. 132, depositata il 25 luglio, ha dichiarato inammissibili le questioni sollevate dal Tribunale di Firenze, quelle domande delicate e drammatiche di una persona affetta da sclerosi multipla avanzata, incapace di autosomministrarsi il farmaco per porre fine alla propria vita, pur avendo ottenuto il via libera per accedere al suicidio medicalmente assistito.  Il Tribunale aveva chiesto se fosse possibile considerare incostituzional

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