Mezzo governo attacca i manifestanti. Salvini: «Delinquenti, non scioperanti»

Mentre due milioni di italiani hanno scioperato in solidarietà con la Flotilla e trasporti, servizi, scuola e sanità si sono fermati, il centrodestra ha preferito pensare alle regionali. Oppure è rimasto in silenzio, come ha fatto la premier Giorgia Meloni, che oggi sarà ad Assisi per celebrare la festa di San Francesco, patrono d'Italia. Domani e lunedì si vota per eleggere il prossimo presidente della regione Calabria e i leader del governo hanno scelto di ignorare le mobilitazioni, sfruttando l’ultimo giorno prima del silenzio elettorale per tirare la volata al candidato azzurro Roberto Occhiuto. Così a Vibo Valentia si è presentata la responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, che ha scelto un ruolo di primo piano in tutte le campagne elettorali regionali, ritagliandosi uno spazio sempre più personale. «Non è bloccando l'Italia che si risolve il problema a Gaza, in queste ore sono in corso importanti trattative di pace. Siamo i primi in Europa, e tra i primi al mondo, per aiuti e assistenza sanitaria a Gaza», ha detto, ripetendo la posizione della sorella premier e ribadendo la linea del partito. In Calabria è stato anche Matteo Salvini, intercettato in passeggiata a Reggio Calabria insieme alla compagna Francesca Verdini poco prima del comizio di chiusura della campagna elettorale della Lega. Profilo basso è stato tenuto invece dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in questi giorni è impegnato alla Farnesina nella delicata gestione del rientro degli attivisti e ieri ha incontrato una delegazione di medici internazionali impegnati in progetti sanitari nella Striscia di Gaza. La marea umana di Milano per Gaza: «Vi aiutiamo noi a definire bambino» Attacco a Landini Eppure, in una giornata di protagonismo delle piazze, l’antagonista dei manifestanti non è stata la premier ma proprio il ministro dei Trasporti. Ad accendere la miccia della polemica è stato proprio Salvini, che il giorno prima dello sciopero ha prima minacciato precettazioni e ha attaccato in particolare la Cgil di Maurizio Landini. Anche per questo – fatto non preventivato – nelle prime ore della mattina di ieri le forze dell’ordine hanno optato per schierarsi a protezione proprio del ministero di Salvini, presidiato in modo massiccio a Porta Pia, e Salvini è stato il principale bersaglio degli insulti e dei cori intonati dal corteo. «Oggi siamo qui con tutti quelli che Salvini vuole sempre far tacere, oggi non ci è riuscito», hanno detto i manifestanti del corteo romano, che si sono fermati e hanno fischiato il ministero, lanciando uova contro la facciata. Video prontamente rilanciato dal ministro sui suoi social. Il vicepremier, infatti, pur dalla Calabria ha scelto l’arma del web per attaccare più volte nel corso della giornata i manifestanti, unico tra i leader di centrodestra ad aver scelto lo scontro frontale. Ha cominciato in mattinata, parlando di sciopero «illegittimo» e «chi oggi sciopera sa che va contro la legge e rischia sanzioni». Durante il cdm, infatti, ha proposto di rivedere la legge del 1990, per «aggiornare tempi, modi e chiedere pesanti sanzioni, non 1.000 o 2.000 euro, a chi sciopera illegalmente». Poi ha affondato il colpo: «Lo organizza Landini, lo paghi Landini». Immediata è arrivata la reazione del segretario della Cgil, che ha parlato di «minaccia» e aggiunto che «Salvini ha giurato su una costituzione in cui c'è scritto che lo sciopero è un diritto e lui questo diritto lo deve garantire a tutti. Anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a distanza ha dato manforte al Salvini, sostenendo che la Cgil lanci «un appello alla rivolta sociale». Manifestare per rompere l’isolamento, anche i piccoli centri scendono in piazza per Gaza Il bersaglio Salvini poi ha puntato i manifestanti, definendo «delinquenti, non scioperanti» e «pro-caos» chi è sceso in piazza e ha offerto «solidarietà» agli agenti feriti durante gli scontri di Bologna, Salerno e Firenze. Dalle sue pagine, infine, ha rilanciato la fotografia di un graffito apparso a Genova con la scritta «Salvini come Kirk», chiedendo solidarietà.Anche dal palco di Reggio Calabria è tornato a minacciare i sindacati. Ha spiegato che avrebbe potuto precettare gli scioperanti ma di non averlo fatto per «dare una chance alla Cgil di fermarsi» ma «hanno preferito fare guerra politica parlando di pace» e – ha aggiunto – «sapremo come comportarci» in vista dei prossimi scioperi. Del resto, il suo ministero è stato quello certamente più colpito dalle iniziative dei manifestanti che, da quando la Flotilla è stata fermata da Israele, hanno bloccato le principali stazioni ferroviarie. Salvini ha mantenuto la posizione dura di antagonismo contro la scelta della Flotilla, sulla scia di quanto già sostento da Meloni che però oggi ha scelto di rimanere defilata. «L’Italia aiuta Gaza senza affittare qualche barca a vela», è stata la sua sintesi. E ancora, «La Flotilla avvicina la pace? La allontana». Intanto, però, anche la giornata di oggi sarà teatro di una grande manifestazione a Roma, in attesa che i nostri connazionali ancora in Israele possano rientrare.