Italia

«Fra rimpasto e crisi di governo un vicolo stretto per il premier»

Il costituzionalista Massimo Luciani
Il costituzionalista Massimo Luciani

Il costituzionalista Massimo Luciani: «Se cambiassero più di due ministri o la formula politica, servirebbe un passaggio in parlamento, ma al paese non serve una crisi»

  • L’apertura di una crisi lascia sbalorditi. Sarebbe il segno ultimo dello sfaldamento del nostro sistema politico-istituzionale. Non c’è una soglia numerica, ma se il rimpasto non fosse solo la sostituzione di qualche nome si dovrà necessariamente parlare di crisi di governo
  • Sui servizi segreti Conte ha ragione, la legge non impone la delega. Ma è una prassi consolidata e sarebbe necessario spiegare perché oggi non è conferita. 
  • Mattarella, in una situazione di difficoltà, esercita le sue prerogative con discrezione e decisione. Questo renderà la successione particolarmente difficile.

Professore Massimo Luciani, docente di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, siamo nel pieno di una crisi di governo non formalmente aperta, o non ancora aperta? Faccio una premessa, anche solo dal punto di vista politico-istituzionale. Una crisi di governo è l’ultima cosa di cui oggi il paese ha bisogno. Il presidente Mattarella lo ha detto a lettere molto chiare; è il momento dei costruttori, di coloro che sanno lanciare ponti per superare il torrente della pandemia. Ci sarebbe bisog

Per continuare a leggere questo articolo