Fratelli di farmacia. Gemmato regala più fondi ai colleghi

Ci aveva già provato nel disegno di legge Semplificazione, che però va molto a rilento in parlamento. Ora il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rilancia il proprio progetto: inserire stabilmente la farmacia dei servizi nella legislazione sanitaria, usando la prossima manovra economica. Così da velocizzare le operazioni sfruttando la corsia preferenziale della legge di Bilancio. L’esponente di Fratelli d’Italia, di professione farmacista, sta per fare cosa molto gradita alle migliaia di colleghi. La motivazione è quella di garantire una maggiore offerta, visto che le farmacie si trasformerebbero in piccoli laboratori di diagnostica per fare prelievi del sangue, ecg e altri esami. Tra le risorse che saranno destinate dalla manovra alla sanità, una parte – l’ipotesi è di circa 200 milioni di euro – potrebbe finire per finanziare la misura. Finora, infatti, la farmacia dei servizi era stata avviata solo in forma sperimentale in alcune regioni. Il fedelissimo di Giorgia Meloni punta a estenderla, stabilmente, sull’intero territorio nazionale. Il progetto, del resto, era stato illustrato in a luglio, durante un’audizione alla Camera di Gemmato: «La sperimentazione della farmacia dei servizi, finanziata con risorse aggiuntive dal Ministero della Salute e che, al termine di un quinquennio, è in fase di valutazione per potersi inserire stabilmente come servizio», aveva detto a Montecitorio. Il governo assedia la Salute: Schillaci sempre più isolato e Gemmato è già pronto La leva usata da Gemmato è quella di una sperimentazione avviata dal 2009. Ma che non ha mai trovato uno sbocco definitivo. Tuttavia, servono risorse per chiudere la pratica. E la manovra diventa appunto la soluzione ideale, garantendo anche una “pax” con il ministro della Salute, Orazio Schillaci. La conferma definitiva della farmacia dei servizi abbasserebbe, almeno nell’ambito della legge di Bilancio, la tensione con il sottosegretario. Al netto delle smentite di rito, i rapporti non sono idilliaci. D’altra parte l’operazione rischia di alimentare di nuovo le proteste degli ambulatori. A luglio la presidente dell’Unione poliambulatori, Mariastella Giorlandino, aveva chiesto un confronto con tutti i rappresentanti dei settori interessati. E in passato aveva parlato di «un grande favore, per usare un eufemismo, alla categoria delle farmacie». Con un riferimento – nemmeno troppo tra le righe – a Gemmato, che risulta tuttora socio della farmacia di famiglia. Ma sulla manovra non c’è solo la sanità o le operazioni a favore di alcuni settori. E da Confindustria è arrivato un nuovo allarme sulla crescita, definita «anemica», per il 2025, che secondo il centro studi di viale dell’Astronomia sarà dello 0,5 per cento, inferiore alla stima di aprile che si attestava allo 0,6 per cento. Ancora più brusca la frenata per il prossimo anno: dalla previsione del +1 per cento, si scende al +0,7 per cento. Il presidente degli industriali, Emanuele Orsini, ha ricordato che gli incentivi sono in scadenza. Serve quindi una sterzata. Gemmato e il viaggio danese: i conflitti del sottosegretario alla Salute Con questa ennesima previsione fosca e altre richieste, in consiglio dei ministri è approdato il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), antipasto della legge di Bilancio. «Si sta lavorando un po' su tutti, ma dobbiamo fare in modo che tutto rientri nel perimetro delle risorse che riusciamo a reperire. La rottamazione delle cartelle, il discorso del ceto medio, altri interventi che si possono fare per le imprese», ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Ammettendo implicitamente che la manovra è un’impresa titanica. Salute: congelata la nomina di Gemmato, i dubbi di Palazzo Chigi