niente domande

Fratelli d’Italia intimidisce i media stranieri per evitare le domande sul fascismo

Il comizio di Giorgia Meloni ad Ancona (Foto Gabriele Moroni/LaPresse)
Il comizio di Giorgia Meloni ad Ancona (Foto Gabriele Moroni/LaPresse)
  • Durante il comizio di Giorgia Meloni ad Ancona, i giornalisti stranieri hanno provato a fare domande alle persone tra il pubblico, ma sono stati seguiti e registrati a loro insaputa da un gruppo di ragazzi con la maglietta “Meloni presidente”.
  • All’Aquila, invece, a un giornalista è stato impedito di chiedere del fascismo a uno dei volontari, perché l’ufficio stampa non riteneva la domanda adatta all’attualità. Tutti atteggiamenti che hanno infastidito la stampa estera, proprio mentre Meloni cerca di accreditarsi come volto rassicurante.
  • Il responsabile dell’organizzazione, Giovanni Donzelli, dice che «I nostri ragazzi si sono stancati di rispondere sul fascismo». Mentre sui fatti di Ancona non vede il problema, «anche se avrebbero dovuto avvertire». Nessuna intimidazione, dunque, «anche perché non penso che i giornalisti avessero nulla da nascondere».

Vietate le domande sul fascismo ai militanti di Fratelli d’Italia e giornalisti registrati di nascosto. È successo ad alcuni giornalisti stranieri durante almeno due comizi di Giorgia Meloni, che sta prestando particolare attenzione ai rapporti con le testate estere per accreditarsi come volto credibile. Il primo caso si è verificato ad Ancona il 23 agosto, all’apertura della campagna elettorale. All’evento erano presenti moltissimi giornalisti, anche della stampa straniera, che a margine del

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