Il salario minimo, no. Ma la fraternità umana al lavoro, sì: è una priorità per il Cnel di Renato Brunetta. Sarà magari per mettere a tacere le malelingue che continuano a definirlo «un simbolo della casta», o forse per giustificare i 572.240,02 euro lordi totali (di cui 91.367,51 solo per il presidente) sborsati per pagare le indennità di 50 dei 65 consiglieri nel 2024.

Fatto sta che da quando a capo del Cnel c’è l’ex ministro berlusconiano, nei corridoi di Villa Lubin è tutto un fiorire di idee che non fanno certo la storia d’Italia.

L’ultima è fresca di incardinamento in commissione Lavoro alla Camera. Il titolo è “disposizioni per la valorizzazione della fraternità umana nei luoghi di lavoro”, fra gli obiettivi c’è quello di «valorizzare i princìpi di inclusione, uguaglianza e partecipazione per restituire umanità a ogni forma di lavoro autonomo o dipendente». Ad avercene.

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