La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è alla Camera dei deputati per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue che si terrà il 15 e 16 dicembre
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è alla Camera dei deputati per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue che si terrà il 15 e 16 dicembre. Dopo la riunione del G20 a Bali, la Cop27 e altri incontri a Bruxelles la premier torna a confrontarsi con i leader internazionali in Europa a pochi giorni dallo scandalo del Qatargate che ha coinvolto l’Europarlamento.
Nel suo discorso alla Camera Meloni ha difeso l’operato del governo e ha detto che il suo obie
ttivo è «avere più Italia in Europa», ovvero «far sentire forte la voce della nostra nazione». In Europa «non bisogna limitarsi a ratificare le scelte a valle, ma contribuire a determinarle a monte. Indirizzare l'intergazione europea verso un approccio più attento ai cittadini, alle famiglie e alle imprese. E abbiamo tutte le carte in regola per dare un contributo autorevole».
Il sostegno all’Ucraina
La premier ha ribadito la linea atlantista dell’Italia nella guerra in Ucraina contro l’invasione della Russia, perché «il conflitto in Ucraina che ci riguarda tutti», per questo l’Italia continuerà a supportare Kiev nel suo percorso di adesione all’Unione europea e per attivare i canali diplomatici per arrivare alla pace.
Durante il Consiglio Ue si discuterà anche di un nuovo sostegno economico e militare all’Ucraina in vista dell’inverno. Proprio per questo in Senato e alla Camera, il ministro della Difesa Guido Crosetto informerà i parlamentari sulla proroga al 31 dicembre 2023 degli aiuti militari a Kiev.
«Le sanzioni sono dolorose per il nostro tessuto produttivo ma sono efficaci: stanno avendo un effetto sulla Russia. I costi per Mosca devono essere superiori a quelli sopportati dall’Europa. Per questo vigileremo sugli effetti di queste misure, soprattutto per quanto riguarda l'energia», ha detto Meloni.
Secondo la premir in campo energetico non è stato fatto abbastanza, «da mesi l'Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. Per ora la risposta della Commissione europea è insoddisfacente e inattuabile. È fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull'energia è molto alta perché definisce la capacità dell'Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese».
I Balcani
«Crediamo che la concessione della condizioni di candidato alla Bosnia sia un segnale per tutta la Regione: il governo segue con preoccupazione la tensione in Kosovo. Abbiamo affermato la nostra volontà di essere portatori di pace con le nostre truppe italiane e invitiamo tutte le parti a evitare provocazioni», ha detto Meloni. La stabilizzazione dei Balcani «è una priorità in termini di sicurezza per l’Italia e l’Ue» ha ribadito la premier aggiungendo che un’integrazione dell’area è anche un punto di forza per il Bel paese.
Migranti
«Bisogna passare dal dibattito sulla redistribuzione dei migranti a quello sulla difesa comune dei confini esterni dell'Unione europea: serve un quadro di collaborazione basato su flussi legali e un'incisiva azione di prevenzione e contrasto di quelli irregolari, fermando le partenze e lavorando a una gestione europea dei rimpatri», ha detto Meloni.
«L'Italia sta sostenendo l'onere maggiore di fronte al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Non intendiamo fingere che vada bene così. Quando leggiamo di scontri a fuoco fra libici e trafficanti di esseri umani o degli scafisti che gettano a mare i migranti, siamo sempre più convinti che arricchire questi cinici schiavisti del terzo millennio nulla ha a che dare con il concetto di solidarietà».
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