Italia

Giorgia Meloni, l’equilibrista senza rete disturbata dagli alleati di governo

Mentre la premier punta ad essere ponte tra Ue e Stati Uniti, i due vice premier sfoderano questioni interne che logorano il governo già in difficoltà. Mentre Tajani rilancia lo ius scholae, Matteo Salvini insiste con Zaia alla guida del Veneto. Raccolte 100 mila firme perché «la guida resti a un presidente leghista»

Mentre la premier punta ad essere ponte tra Ue e Stati Uniti, i due vice premier sfoderano questioni interne che logorano il governo già in difficoltà. Mentre Tajani rilancia lo Ius Scholae, Matteo Salvini insiste con Zaia alla guida del Veneto. Raccolte 100 mila firme perché «la guida resti a un presidente leghista»

«Volevo morì» è la battuta in romanesco che Giorgia Meloni si lascia scappare nel fuori onda del collegamento con il palco del Cpac, l’incontro annuale dei conservatori di tutto il mondo. In Italia sono quasi le otto di sera la presidente del consiglio chiede a qualcuno nella stanza con lei: «Come è andata?». «C’erano un botto di parole attaccate», risponde una voce maschile. «Guarda, volevo morì» replica lei. E in effetti il suo intervento dal palco di Oxon Hill, pochi passi da Washington, è st

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