Il decreto Pnrr del governo Meloni assume sempre più la forma di un “millederoghe”. Interviene, infatti, su varie procedure, che pure risultano estranee all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con questa logica l’esecutivo vuole incidere su questioni relative al Giubileo del 2025 e all’Olimpiade invernale Milano-Cortina. Un progetto che, peraltro, riprende quanto proposto da un emendamento di Fratelli d’Italia a palazzo Madama al decreto Milleproroghe, a prima firma Marco Lisei e sottoscritto Guido Quintino Liris. Lo scopo? Facilitare l’assunzione nei corpi di polizia, riducendo la complessità dei concorsi, bypassando la necessaria fase di preparazione e concedendo titoli con maggiore facilità. Su tutti la qualifica di commissario capo.

Giubileo e olimpiade

Ma andiamo con ordine. Nella bozza del provvedimento, che sarà sottoposta al consiglio dei ministri, è stato inserito un intero capitolo che facilita il reclutamento di forze di polizia, riducendo appunto le procedure attualmente in vigore. Insomma, conta avere più personale a disposizione e poco conta se la preparazione è adeguata.

La motivazione? Le numerose «verifiche antimafia riguardanti l'affidamento e l'esecuzione dei contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, finanziati in tutto o in parte con le risorse del Pnrr», si legge nel testo. Fin qui si tirano in ballo i soldi del Pnrr su cui fare attenzione.

Solo che, oltre agli appalti del Piano, si provvede a mettere in campo delle misure che rispondono «alle esigenze derivanti dallo svolgimento del Giubileo del 2025 e delle Olimpiadi Invernali del 2026» e più in generale «di assicurare il ripianamento, a cadenze regolari, delle carenze organiche del rispettivo personale evitando flessioni dei relativi livelli di operatività».

Dunque, si parte dal Recovery plan e si arriva ai grandi eventi in programma sul territorio nazionale nei prossimi anni, che tuttavia non condividono nulla con il Piano, coinvolgendo addirittura quella che è una carenza strutturale di organico della polizia.

Norma già proposta

Foto LaPresse

Secondo il progetto dell’esecutivo, poi, saranno coinvolte le forze armate, di polizia, oltre che che del corpo nazionale dei vigili del fuoco, del personale dell'amministrazione penitenziaria e dell'esecuzione penale minorile ed esterna. Una portata ampia, che sta molto a cuore al partito di Giorgia Meloni.

Attraverso i propri eletti al Senato aveva presentato un emendamento, nell’ambito del Milleproroghe, che va nella stessa direzione: l’articolo ricopia in tutto quanto prospettato nella bozza del decreto. Un’involontaria conferma di come la materia sia estranea al Pnrr, riguardando un’attività ordinaria e non legata agli investimenti del Recovery plan.
Il provvedimento mira a cancellare le prove previste dai concorsi. Niente più scritto e orale da affrontare, basterebbe una semplice prova con quesiti a risposta multipla. Inoltre viene inclusa «la possibilità dello svolgimento delle prove anche con modalità decentrate e telematiche di videoconferenza», introducendo un’innovazione pur di facilitare l’assunzione di agenti.

Il raggio di azione si estende poi alla formazione per cui si propone l’applicazione delle norme varate in via straordinaria, dopo le prime ondate di Covid, per esentare dalla partecipazione alle lezioni. Inoltre il capo della polizia o il direttore generale della pubblica sicurezza, in nome della prevenzione della sicurezza per Giubileo e Olimpiade invernale, possono con un proprio decreto decidere arbitrariamente, dopo lo svolgimento del primo semestre, la riduzione dei tempi dei corsi per gli allievi della polizia di Stato.

Commissari facili

Anche per ottenere la qualifica di commissario capo della polizia vengono tagliati i tempi: dagli attuali 2 anni si passerebbe a 16 mesi con una riduzione complessiva di otto mesi.

Il decreto, infine, punta a modificare la durata del tirocinio operativo, che è attualmente di due anni; per i beneficiari della norma diventerebbe di 8 mesi. Un vantaggio che toccherebbe, seppure con sfumature diverse, agli aspiranti commissari del corpo di polizia penitenziaria. Il tutto sotto l’ombrello del Pnrr.

«Dalla bozza che leggiamo emerge chiaramente che quando c’è l’intenzione politica di attuare delle norme straordinarie, tutto è possibile», dice Devis Dori, deputato dell’Alleanza verdi-sinistra.

«In questo caso», aggiunge il parlamentare, «si interviene sugli organici della polizia, ma auspico che nel passaggio parlamentare possano essere inserite specifiche misure per la stabilizzazione degli addetti dell'ufficio per il processo attualmente in servizio». Solo che per il governo non c’è solo il Pnrr.

L’attenzione ai grandi eventi è confermata infine da una proposta di modifica al decreto Milleproroghe, che sta proseguendo il proprio iter al Senato. L’emendamento firmato da Andrea De Priamo, oggi senatore di Fratelli d’Italia ma con una lunga esperienza da consigliere comunale al Campidoglio, chiede il potenziamento degli investimenti per il Giubileo: una spesa totale di 110 milioni di euro spalmata su tre anni.

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