Un commerciante di tessuti e un dirigente delle risorse umane della regione Campania. A decidere sul destino dei teatri italiani, inclusa la Pergola, sono anche Marco Lepre e Luigi Rispoli. La scelta di degradare il Teatro della Toscana, contro cui stanno ancora protestando il direttore Stefano Massini e una parte del mondo della cultura, è stata infatti presa anche da due figure nominate da Gennaro Sangiuliano la cui competenza sul teatro non appare proprio evidentissima.

La missione di Massini, che sta cercando di rimediare alla decisione della commissione, per ora non ha prodotto risultati al ministero della Cultura. Mercoledì l’attore ha incontrato Giammarco Mazzi, il sottosegretario alla Cultura che – pur proponendo al direttore un incontro con la commissione Prosa – ha tenuto alta la difesa dell’organismo che ha messo a verbale il declassamento, provocando le dimissioni in blocco di tre commissari: Alberto Cassani, Angelo Pastore e Carmelo Grassi.

Dopo la decisione sono rimasti invece in carica gli altri quattro componenti della commissione, il presidente Alessandro Voglino, Lepre, Rispoli e Gianpaolo Savorelli. Per altro, il verbale della seduta in cui si è discusso di togliere alla Pergola il “grado” di Teatro nazionale, registra «la forte perplessità» dei commissari rimasti «per i toni e i modi ultimativi adottati dai colleghi commissari».

I curriculum

La commissione è stata incaricata dall’allora ministro Sangiuliano a fine 2023. E tra i quattro superstiti del dopo-Massini ci sono profili che destano qualche perplessità. Savorelli e Voglino possono infatti vantare esperienza operativa in festival ed enti dediti all’attività culturale, Lepre e Rispoli hanno probabilmente una grande passione per il teatro, ma i loro curricula contengono ben poca competenza in materia.

Eppure, l’organismo non è di importanza secondaria: le commissioni consultive per lo spettacolo dal vivo, si legge sul sito del ministero, «hanno funzione consultiva in ordine alla valutazione degli aspetti qualitativi dei progetti e delle iniziative afferenti alle richieste di contributo nei settori di rispettiva competenza». Decidono cioè della bontà dei progetti presentati e sull’opportunità di finanziarli.

Eppure la selezione è affidata anche a profili non proprio di primo piano. Lepre è proprietario di un negozio storico di tessuti a Largo di Torre Argentina e figura nota da tempo nell’universo meloniano che gravita su Roma. Tra le sue conoscenze più strette, dice chi al Mic è rimasto particolarmente colpito dalla nomina, ci sarebbe nientemeno che Federico Mollicone, discusso presidente della commissione Cultura della Camera. Sul sito di FdI si recupera ancora un suo articolo dal titolo “Il tracollo culturale della Roma di Marino”. Il curriculum di Lepre, a disposizione sul sito del ministero, recita «imprenditore, dirigente, organizzatore culturale».

Lepre si presenta citando «una quarantennale esperienza in attività di gestione della principale azienda di vendita al dettaglio e ingrosso nella città di Roma, oltre che una quarantennale esperienza nel mondo sportivo come atleta, allenatore e dirigente nel mondo accademico».

Molte qualità, forse non tutte utili per decidere sui teatri di prosa. È stato presidente dell’associazione Argentina-Arenula commercianti e residenti fino al 2013 e presidente dell’Associazione culturale carnevale romano, oltre che direttore artistico di eventi equestri, ma anche portavoce del comitato Salviamo la spiaggia di Fregene. Scorrendo il curriculum compare una sfilza di eventi a cui ha partecipato come organizzatore che illustrano l’altra sua grande passione: i cavalli. Come la sfilata di pony in maschera, l’intrattenimento equestre o un pony talent show. Figurano anche il presepe vivente e il carnevale romano con tanto di concerto di musica barocca e teatro dei burattini.

Rifiuti e aiuto regia

Luigi Rispoli, invece, può vantare un’esperienza quadriennale come collaboratore occasionale di Suoni&Scene sas, dove ha svolto attività di aiuto regia, assistente di produzione e consulente artistico.

Le sue attività lavorative principali, almeno a giudicare dal curriculum presentato nel 2023, vertono però su altre competenze. Vicino agli ambienti campani di An, per oltre vent’anni è stato in servizio al Consiglio regionale della Campania presso la direzione generale Risorse umane e finanziarie.

Nel frattempo ha lavorato come assistente anche al Teatro Sancarluccio, dov’è stato direttore artistico della rassegna “Le sere d’Estate”, ma il suo lavoro è stato sempre nell’ambito degli enti pubblici, talvolta nella gestione dei rifiuti, talaltra nell’Ufficio rilascio autorizzazioni per la vendita al minuto, in provincia, come consigliere e come componente della giunta esecutiva nazionale al Centro nazionale sportivo Fiamma. Se Lepre è dottore in Sociologia della comunicazione, Rispoli può vantare una maturità scientifica. La commissione Prosa è in buone mani.

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