- Il due volte presidente chiarisce di aver accettato la rielezione come riconoscimento alla centralità del parlamento invece che per effetto della sua paralisi. Intanto i leader ragionano sul rimpasto di governo.
- I compiti a casa per il parlamento e per l’esecutivo: «Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze».
- Il presidente chiede che la riforma del Csm giunga «con immediatezza a compimento», «superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario».
Se le forze politiche sono state giudicate irrimediabilmente «sconfitte» per aver rieletto per la seconda volta il presidente della Repubblica uscente, nel discorso del giuramento, il due volte presidente Sergio Mattarella ribalta la lettura e santifica, a parole, la centralità del parlamento: spiega il suo sì, dopo aver pronunciato per quindici volte un no sostanziale al bis, perché non ha «inteso» sottrarsi alla chiamata del parlamento «massima espressione» della «volontà popolare». Insomm



