Gli affari di Galati agitano il voto per le regionali in Calabria

Un coro di sdegno sull’assegnazione e l’uso dei fondi ministeriali da parte delle associazioni vicine a Giuseppe Galati, ex sottosegretario dei governi Berlusconi e attuale vicepresidente nazionale di Noi moderati. A chiusura del cerchio, tra impegno politico e attività professionali, ci sono i pagamenti delle associazioni per un totale di quasi 100mila euro allo studio legale, Avvocati associati, di cui è socio lo stesso Galati insieme alla moglie Carolina Lussana, ex parlamentare e ora presidente del Consiglio della giustizia tributaria. Da qui l’annuncio di un’interrogazione del deputato di +Europa, Riccardo Magi, rivolta al ministero dell’Università di Anna Maria Bernini per chiedere maggiori controlli sull’impiego delle risorse. La vicenda non passa inosservata anche per l’intreccio con lo snodo elettorale in Calabria: Galati è un grande sostenitore di Roberto Occhiuto, il candidato presidente del centrodestra, alle regionali. Soldi pubblici all’associazione di Galati. Che paga lo studio della moglie Dopo gli articoli di Domani sulle risorse finite all’ente del terzo settore, I Sud del mondo, di cui Galati è direttore scientifico, insomma, le opposizioni protestano. E chiedono chiarimenti al Mur che ha stanziato le risorse: in totale 4,9 milioni di euro, tra quelli già versati nell’ultimo biennio, e gli altri che verranno erogati fino al 2027. A questi si aggiungono altri 3 milioni complessivi equamente suddivisi tra Europa Mediterraneo e Tracciamenti, legate a loro volta al dirigente del partito presieduto da Maurizio Lupi. Di fronte a questa vicenda, Magi ha chiesto se «il ministero abbia verificato, per quanto di competenza, la compatibilità con l’interesse pubblico delle attività delle associazioni destinatarie del finanziamento, nonché la reale elaborazione da parte di queste realtà di progetti coerenti con la missione del dicastero», si legge nell’atto di sindacato ispettivo. I dubbi vengono sollevati sull’elargizione delle risorse, in tempi che pure sono di magra per il bilancio statale. «Questa assegnazione di fondi pare guidata unicamente da logiche di appartenenza politica. Il ministero non può certo rimanere in silenzio: serve chiarezza e trasparenza sulla rendicontazione dei fondi assegnati», dice a Domani Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione cultura alla Camera, facendo da sponda alla richiesta di maggiori verifiche avanzata da Magi. Insomma, i soldi arrivano ad alcune associazioni con «l’unico ‘merito’ di essere vicine a rappresentanti di una determinata rete politica», insiste l’esponente dem, mentre sono state «scarse le risorse assegnate al settore dell’istruzione e della ricerca nella scorsa legge di Bilancio». Quei milioni alle associazioni: i regali della destra a Galati, vicepresidente di Noi Moderati Il Movimento 5 stelle ricorda, con la deputata Anna Laura Orrico, un’altra decisione del governo: «La cifra di 6 milioni di euro era stata proposta per estendere lo screening di tumore al seno alle giovani donne ed è stato bocciato dalla Meloni qualche tempo fa». A fare un’analisi politica è Franco Mari, parlamentare di Alleanza verdi-sinistra: «Il caso dell’ex sottosegretario Galati è la fotografia della destra italiana. Non solo negano la sofferenza di una parte sempre maggiore delle famiglie, non solo negano ogni intervento con risorse pubbliche per sostenere le retribuzioni, ma sperperano ogni giorno denaro della collettività per foraggiare i loro amici e sodali». Adesso la parola passa al ministero, chiamato a rispondere alle richieste delle opposizioni.