«Non ci siamo mai allontanati da Beppe Grillo» dice Giuseppe Conte, l’ex premier leader del Movimento 5 stelle. Peccato che sia Beppe Grillo a essersi allontanato da Conte: «Un gentleman, uno dei più grandi specialisti dei penultimatum che abbia mai visto. Va bene così». Sono parole che il comico ha detto oggi intervenendo in videocollegamento alla conferenza stampa organizzata alla Camera per lanciare la proposta di inserire in legge di Bilancio un fondo per le comunità energetiche, ovvero la possibilità per i gruppi di cittadini, imprese e piccoli comuni di autoprodursi l’energia da fonti energetiche rinnovabili. Ma prima dell’energia, l’argomento che ha tenuto banco è stata la Rai.

Dopo aver lanciato il divieto per i rappresentanti del M5s di partecipare alle trasmissioni della tv pubblica in polemica con le ultime nomine, oggi Conte ha fatto un mezzo passo indietro: «Ho detto che non saremmo andati nei canali del servizio pubblico per richiamare l’attenzione dei cittadini. La decisione non è irreversibile». In ogni caso ora bisogna aspettare le audizioni in commissione di Vigilanza: «Completiamo tutti questi passaggi e torneremo a riflettere sul punto». Poco prima Grillo aveva ammonito: «Se le comunità potessero decidere da comunità potremmo dire che la democrazia esiste. La comunicazione è essenziale, dobbiamo riflettere sui nostri errori».

Un altro affondo nei confronti dell’ex premier che però ha minimizzato: «Sul piano della comunicazione Grillo ha una visione non molto ortodossa. Non c’è stata alcuna divergenza sulle scelte».

Le comunità energetiche

«Siamo una comunità energetica resiliente» ha detto la capogruppo al Senato del M5s, Maria Domenica Castellone. Nelle intenzioni dei pentastellati le comunità energetiche dovrebbero essere il nuovo superbonus al 110 per cento, la battaglia storica per l’ambiente che arriva a portare risultati.

Il nuovo decreto legislativo di attuazione della direttiva europea Red II amplia infatti la possibilità di autoprodursi energia rinnovabile per le persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dispone un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per la realizzazione delle comunità nei comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti. E il presidente della commissione Industria, Gianni Girotto (M5s), ha annunciato che sarà proposto un emendamento alla legge di Bilancio per l’istituzione di un fondo di garanzia pubblico che vada oltre il perimetro del Pnrr.

«Non mi chiamo più l’elevato, ma sono il gran custode dei grandi valori. Il gran custode vi dice che siamo sulla strada giusta ma ci sono insidie», dice Grillo. E dopo settimane di post a tema energia e ambiente sul blog del comico, i parlamentari del Movimento sembrano aver recepito il messaggio.

Conte ci ha tenuto a dare il suo sostegno all’iniziativa ma ha raccontato che «nelle piazze dove ne abbiamo parlato, quando chiedevamo chi le conoscesse, ben pochi alzavano la mano». Grillo stesso, che spinge le iniziative sulle rinnovabili da sempre, adesso nutre qualche dubbio: «Io sono sceso di quota essendo elevato per parlarvi» ha ironizzato, e con le comunità energetiche «riusciamo un pochino a quagliare le cose», ma le rinnovabili sono intermittenti», e adesso bisogna pensare alle batterie altrimenti «non ho interesse a fare un impianto così», inoltre «non devono dipendere dal litio e dalle terre rare». Ci vuole tempo, ha concluso.

La posizione di Cingolani

Se la presenza del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, doveva dare l’idea di una particolare intesa con il governo su questo tema, la mossa è fallita miseramente. Grillo ha detto che Cingolani gli «fa paura». E quando si parla di nucleare, Cinque stelle e ministero continuano ad andare ognuno per la propria strada. Cingolani infatti non ha mollato la sua posizione possibilista rilancinado il tema della ricerca. Conte ha ricordato la mozione a prima firma Girotto che chiede di escludere il nucleare dalla tassonomia europea. Alla fine il ministro ha lasciato i lavori prima degli altri «perché stiamo seguendo i prezzi dell’energia». Ben prima delle comunità energetiche bisognerà intervenire di nuovo per abbassare il costo del gas. Su un nuovo intervento in questo senso «stiamo valutando».

Tuttavia Beppe Grillo prova a crederci ancora: «La transizione ecologica e sociale possiamo farla solo noi, e ci metterò sempre l’anima e il cuore, le nostre stelle sono convogliate lì. Vi abbraccio tutti». E ha spento la sua webcam dopo il suo intervento da 6 minuti.

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