Italia

I cattolici ossessionati dalla rilevanza si ritrovano a mani vuote

Paolo Giandotti
Paolo Giandotti
  • La “rilevanza” è l’ossessione del cattolicesimo italiano. Ci si illude di recuperare questa qualità perduta attraverso nostalgie che, per quanto rinviino a età diverse, guardano al passato.
  • La prima nostalgia è quella incarnata da p. Bartolomeo Sorge, la seconda quella di Camillo Ruini, il cardinale che aveva teorizzato che l’impegno politico della chiesa poteva essere solo a destra.
  • Da quando la crisi ha morso, nel 2011 coi denti dello spread, poi con quelli della crisi e nel 2020 con quelli del Covid-19 quella “rilevanza” fatta di niente si è rivelata per quel che era: niente.

La “rilevanza”: sembra che l’ossessione dalla quale il cattolicesimo italiano recente non riesce a liberarsi, sia proprio questa. Una “rilevanza” che si ritiene di aver avuto qualche decennio fa, che si constata perduta, che si crede possa essere recuperata con nostalgie che, per quanto rinviino a età diverse, guardano al passato, come se non fosse quel passato che ha prodotto ciò che si depreca. La prima nostalgia l’ha enunciata p. Bartolomeo Sorge. Antico direttore di Civiltà Cattolica, att

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