Il comizio di Giorgia Meloni a Trento ha avuto un certo riscontro nazionale, prevalentemente perché la sua presenza è stata contestata da un piccolo gruppo di oppositori. Ma c’è anche un’altra notizia che è passata perlopiù inosservata e che è stata invece riportata dai media locali, come il quotidiano online il Dolomiti: in quell’occasione un’associazione filotirolese ha consegnato un memorandum alla leader di Fratelli d’Italia, mettendo nero su bianco una serie di richieste. Fra le altre: una carta d’identità valida per tutto il Tirolo, la promozione di un’università ladino-reto-romanza e una società sportiva tirolese, né austriaca né italiana.

Il tema dell’autonomia è entrato nella campagna elettorale e può essere un terreno di scontro fra Lega e Fratelli d’Italia. Ma qui parliamo di qualcos’altro: è un territorio che l’autonomia ce l’ha già, ma che ancora vive le contraddizioni di un passato storico non del tutto sopito. Solo chi vive in una regione di frontiera, come lo è l’Alto Adige, capisce che dietro una richiesta apparentemente folkloristica c’è qualcosa di più: il timore di una minoranza che non vuole perdere la propria identità.

Patriottismo tirolese

Giorgia Meloni durante il comizio di Fratelli d'Italia a Trento (foto Agf)

La questione diventa ancora più rilevante quando un partito chiamato “Fratelli d’Italia” è in testa nei sondaggi (o almeno lo era quando i sondaggi ancora si potevano pubblicare). Per chi cresce nell’idea di un “unico Tirolo”, che supera i confini nazionali, e ancora ricorda i “torti subiti” dalla prima guerra mondiale e dal fascismo, il concetto di “patriottismo” può avere una declinazione particolare.

Il memorandum consegnato a Giorgia Meloni è firmato dall’Andreas-Hofer-Bund Tirol, un’associazione che esiste dal 1919. Andreas Hofer è una sorta di eroe locale: un oste della val Passiria che a inizio Ottocento riuscì ad ottenere diverse vittorie contro l’esercito di Napoleone. «Non abbiamo paura di confrontarci con nessun partito», scrivono ora sul loro sito, riferendosi a Fratelli d’Italia. «Anche quando hanno una visione completamente diversa del mondo rispetto a noi».

Le richieste

Ma il memorandum, scritto in tedesco e con una traduzione in italiano, ha toni più perentori: «l’Andreas-Hofer-Bund für Tirol, la più antica Ong apartitica, modello e massima autorità morale per l’intero Tirolo storico (nei confini al 30.04.1915), esige garanzie da Giorgia Meloni». «In vista dell’imminente cambiamento politico in Italia, a seguito delle imminenti elezioni nazionali con la possibile partecipazione al governo dell’estrema destra, chiediamo alla sig.ra Giorgia Meloni di assumere un chiaro e forte impegno a difesa della nazione tirolese sull’attuale territorio italiano».

Quali garanzie vengono richieste? L’elenco è molto dettagliato. «Chiediamo la massiccia promozione delle lingue tirolesi, compresi gli antichi dialetti bavaresi nelle isole di lngua tedesca in provincia autonoma di Trento», ad esempio. «Chiediamo il rilascio di una carta d’identità per la regione europea Tirolo». «Promuoviamo un’intera società sportiva tirolese che non è né austriaca né italiana (sul modello di Galles, Scozia e Färöer)».

«Chiediamo l’istituzione di un’università ladino-reto-romanza oltre alle istituzioni educative accademiche a sostegno della più antica delle lingue culturali della nazione tirolese in futuro». «Chiediamo l’abrogazione di tutti i toponimi fascisti e ridicoli, artificiali ed artificiosi sia in provincia di Trento sia in provincia di Bolzano».

Fino alla conclusione: «Chiediamo all’Italia le scuse ufficiali per la guerra di aggressione contro l’Austria, responsabile dell’uccisione di centinaia di migliaia di soldati austro-ungarici e tedeschi, civili e anche della morte di centinaia di migliaia di soldati italiani. Chiediamo la revisione dei libri di storia per le scuole, nel senso di renderli oggettivi e non partigiani circa il risorgimento e la Prima guerra mondiale».

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