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I saggi costituenti del Pd si buttano a sinistra, i riformisti si allarmano

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Nella prima seduta del comitato costituente che dovrà scrivere il manifesto del nuovo Pd piovono critiche al documento veltroniano del 2007, «blairiano» e «impregnato di neoliberismo». Ma un eventuale documento gauchiste non s'accorda bene con il riformismo post renziano di Bonaccini né con il "capitalismo ben temperato" di Prodi. Che fare?

  • Nella prima seduta del comitato costituente che dovrà scrivere il manifesto del nuovo Pd piovono critiche al documento veltroniano del 2007, «blairiano», «impregnato di neoliberismo».
  • Nadia Urbinati però pone la questione: «Non ho capito in quale modo può essere vincolante la nostra elaborazione, visto che lavoriamo prima dell’elezione del nuovo segretario. Meglio chiarirci subito».
  • Riformisti in allerta: «Se si pensa di cogliere l’occasione per stravolgere l’impostazione che ha dato vita al Pd si parte col piede sbagliato, e invece di rilanciarlo si corre il rischio di indebolirlo».

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