- Pagliarulo si difende: «Mai stati equidistanti fra Russa e Ucraina. Siamo dalla parte degli aggrediti». Ma nessuna correzione di rotta sulla guerra: in piazza le bandiere dell’Alleanza «sono inopportune».
- «No a un Afghanistan dentro l’Europa, serve soluzione negoziata ma non vedo buona volontà né in Putin, che è il primo responsabile, né in Zelensky, né in Biden, né nella Ue».
- Resta il gelo anche con la comunità ebraica. La presidente Dureghello: «In piazza no alle bandiere palestinesi, no a vessilli di chi era alleato con i nazisti».
«Mai stati equidistanti. Siamo dalla parte degli aggrediti e siamo stati fra i primi a dirlo». Il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo convoca una conferenza stampa a Roma, nella sede dell’associazione, per chiudere prima del 25 aprile le polemiche che lo hanno piazzato al centro di una buriana, fra stampa e rete; e per rilanciare una festa della Liberazione «di impegno di pace e contro la guerra». È – quasi – universalmente accusato di «putinismo». In qualche caso annuncia querele. Spieg



