L’accordo del 2019 che Draghi vuole rivedere

Il governo Lega-M5s ha svenduto il sì alla via della Seta della Cina per niente

  • L’Italia è stata avvicinata ai tempi del governo giallo-verde, quando l’allora vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, non si era ancora convertito all’atlantismo duro e puro.
  • La firma della via della Seta nel 2019 fu un atto di insubordinazione politica agli Stati uniti ma non ha prodotto i risultati sperati in termini di apertura dei mercati cinesi alle merci italiane.
  • L’anno scorso l’interscambio bilaterale ha registrato poco meno di 13 miliardi di esportazioni italiane in Cina a fronte di 32 miliardi di importazioni cinesi. Quelli cinesi restano mercati marginali per un paese esportatore come l’Italia.

La nuova via della Seta (Yī dài yī lù), lanciata da Xi Jinping nel 2013, è la principale strategia di politica estera della Repubblica popolare cinese. Più che di un piano organico, si tratta di una “parola d’ordine” dal fascino evocativo riconosciuto in tutto il mondo, con la quale Pechino – approfittando anche delle incertezze di Barack Obama e del disastro della politica estera di Donald Trump – ha lanciato investimenti infrastrutturali importanti soprattutto nel Sud-est asiatico, in Asia ce

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