Il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, ha aperto alla proroga dell’anno universitario: «I dati ci dicono che lo scorso anno abbiamo avuto un numero di esami uguale a quello dell'anno precedente, quindi non ci sono stati ritardi. Ma se sarà necessario noi prolungheremo l'anno accademico che consentirà di laurearsi in ritardo senza dover iscriversi al nuovo anno accademico e pagare quindi nuovamente le tasse» ha detto a RaiNews24.

Gli studendi adesso aspettano che il ministro faccia una mossa più concreta, oltre ai ritardi dell’istruzione vedono il rischio tasse. Lorenzo Morandi, Coordinatore di Link Coordinamento Universitario spiega: «Già da questo autunno portiamo avanti la proposta di prorogare la scadenza dell’ultima sessione di laurea utile agli studenti per non pagare tasse aggiuntive e non finire fuori corso». I disagi legati alla chiusura delle università, ricordano gli studenti sono stati molti .

A dicembre il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari si era espresso a favore dell’estensione dei tempi. Questo tipo di intervento «era stato realizzato anche lo scorso anno durante la prima fase della pandemia, permetteremmo a moltissimi studenti di non pagare tasse che altrimenti sarebbero molto alte, studenti che non hanno colpa rispetto ai ritardi della didattica e nel loro percorso». In particolare la chiusura delle università e delle biblioteche è un problema per il reperirimento del materiale didattico, specialmente per la tesi, che non sia già digitalizzato, e non permette nemmeno di avere spazi adeguati per studiare.

Rientro e trasporti

L'ultimo Dpcm consente di riprendere da metà febbraio le lezioni universitarie secondo le linee varate lo scorso settembre, quindi con una didattica mista che prevede il 50 per cento, ha ricordato Manfredi a margine della conferenza stampa organizzata dall'Università di Bologna: «Ho scritto ai rettori per sollecitare la predisposizione dei piani organizzativi relativi. Ovviamente va fatta anche una valutazione con gli enti locali sull'impatto che la ripresa della didattica può avere sul sistema dei trasporti», ha concluso il ministro.

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