verso le amministrative

Il modello Bonaccini sogna Roma, ma intanto deve difendere Bologna

Il Pd ha più di un problema a individuare un candidato per le comunali dell’autunno. Se il presidente della regione decidesse di correre per la segreteria, questo potrebbe essere il suo primo banco di prova

 

  • Matteo Lepore, classe 1980, assessore alla Cultura, al turismo e all’immaginazione civica del comune di Bologna, ci tiene a precisare di non essere ancora il candidato sindaco – né ufficiale né in pectore – del Partito democratico per le elezioni amministrative della città.
  • Ma sa già quale percorso intraprendere, se la coalizione dovesse convergere sul suo nome. Nome che è al momento il più quotato, soprattutto da quando l’attuale sindaco di Bologna, Virginio Merola, l’ha investito esplicitamente per la corsa alla successione.
  • Del resto secondo Lepore a Bologna bisognerebbe replicare proprio il “modello Bonaccini” delle regionali 2020: una coalizione ampia che va dalla sinistra di Elly Schlein al centro del leader di Azione, Carlo Calenda. Lo stesso che dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti qualcuno vorrebbe esportare a via del Nazareno.

Per continuare a leggere questo articolo