- Le prime quattro votazioni per il Quirinale ci insegnano che, mai come adesso, i parlamentari agiscono «senza vincolo di mandato».
- Con buona pace dei leader di partito, infatti, disubbidiscono agli ordini di scuderia.
- Salvini ha provato a controllarti obbligandoli ad astenersi. Ma sono mancati dieci voti. Il parlamento è tornato centrale per i giochi di potere.
Parafrasando un vecchio adagio di Nanni Moretti, sempre utile quando si tratta di commentare la commedia politica italiana, verrebbe da urlare: «Ve la meritate la centralità del parlamento». Perché dopo mesi a lamentarsi dell’inutilità delle camere trasformate in semplici luoghi di ratifica delle volontà del governo, l’elezione del Quirinale sembra aver invertito la narrazione. Se c’è una cosa che le prime quattro votazioni sembrano consegnarci come insegnamento è che, mai come adesso, i par



