«All lives matter», tutte le vite contano. Ha scritto così il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nelle lettere che ha inviato in occasione della Giornata dell’Europa lo scorso 9 maggio alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e al presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, con una richiesta: il servizio civile per salvare le vite dei migranti in mare.

«La pandemia che stiamo vivendo – esordisce il testo - ha posto sfide nuove a tutto il mondo ed in particolare all'Europa, a una Unione Europea attenta oggi - come mai in passato - ai diritti umani a partire dal diritto alla salute e alla vita». Per questo «mi permetto proporre l'istituzione di Rescue European Civil Service (Recs), un Servizio Civile Europeo per la protezione e per il salvataggio delle vite in mare».

Un servizio che secondo il sindaco dovrà essere dotato «di una flotta civile che include le navi private con personale finanziato dall'Unione Europea, con il coinvolgimento di volontari e di città che praticano I’accoglienza». Dunque un coinvolgimento che riguardi anche le Ong.

Contro i muri

Il mondo di domani, scrive Orlando, «non può più essere caratterizzato da muri eretti a difesa delle proprie identità, bensì può essere vissuto come la “Casa comune” di tutti gli esseri umani del pianeta, tutti diversi per irripetibile individualità e tutti eguali per inalienabilità di diritti». Il sindaco, in tempi di pandemia, ha ribadito l’importanza di liberare i brevetti ma anche estendere il concetto di rispetto della vita: «All lives matter. Anche le vite di chi muore in mare: quelle dei migranti come quelle dei pescatori, dei diportisti, dei crocieristi. Tutti esseri umani; tutti a pari titolo naufraghi secondo le Convenzioni internazionali».

Palermo si è costituita parte civile nel processo Open Arms, che vede il leader della Lega, Matteo Salvini, rinviato a giudizio per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per aver impedito lo sbarco dalla nave della Ong di 147 migranti nel 2019. Dopo le recenti tragedie in mare, il sindaco prende di nuovo posizione: «Dinnanzi all’ennesima tragedia, I’Europa non fa sentire la propria voce con forza sufficiente a superare egoismi sovranisti. Lancio I’allarme per gli oltre 20.000 corpi insepolti che hanno trasformato in oceano di morte quello che nella storia talora è stato e che vorremmo tutti fosse oceano di pace, veicolo di scambi, contaminazioni, dialoghi: il Mediterraneo».

Da Palermo

Il comune si prepara a lanciare una raccolta di firme per il servizio civile per i salvataggi, e riproporrà il tema in un fitto calendario di eventi internazionali che vedono protagonista il capoluogo siciliano. Il 25 e 26 giugno ci sarà una conferenza internazionale organizzata con Potsdam che vedrà la partecipazione di altre amministrazioni il cui obiettivo, riferisce agli enti europei «è fondare una rete di solidarietà con chi salva vite in mare e con chi accoglie nelle città».

A settembre ci sarà una celebrazione liturgica, trasmessa dalla rete televisiva tedesca Zdf, al Porto di Palermo con il Vescovo Heinrich Bedford-Strohm della Chiesa evangelica e a ottobre si terrà il meeting del “Global Parliament of Mayors” che ha sede a Den Haag e raccoglie sindaci da tutti i continenti. In ognuno di questi momenti Orlando porterà avanti la sua battaglia e chiede all’Europa di fare la sua parte. 

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