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Il tesoro di Radio Padania è finito ai commercialisti della Lega indagati a Milano

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Oltre mezzo milione incassato dall’emittente del partito dopo la vendita delle frequenze radiofoniche è andato al solito giro di professionisti scelti da Matteo Salvini per amministrare i conti della Lega e indagati dalla procura di Milano. Bonifici sospetti, secondo i detective dell’antiriciclaggio

  • Tra il 2016 e il 2017 la cooperativa Radio Padania ha incassato 2,1 milioni di euro per la dismissione delle frequenze. Tesoretto che avrebbe risollevato i bilanci dell’emittente, un tempo diretta da Matteo Salvini.
  • Oltre mezzo milione di euro è però poi finito a società coinvolte nell’inchiesta sulla distrazione di fondi pubblici in corso a Milano e riconducibili ai contabili chiamati da Salvini ad gestire le finanze leghiste.
  • Documentazione agli atti di un’altra inchiesta che riguarda il tesoriere del partito, Giulio Centemero, per il quale la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per finanziamento illecito al partito.

Radio Padania ha incassato 2,1 milioni di euro dalla vendita delle frequenze avvenuta tra il 2016 e il 2017. I soldi, però, sono stati dispersi e finiti al solito giro dei commercialisti del partito e dei fornitori, gli stessi che sono tra i protagonisti di un’inchiesta della procura di Milano. Radio Padania ha ceduto le frequenze all’associazione culturale radiofonica comunitaria, «costituita il giorno precedente la stipula del contratto e il cui legale rappresentante è Lorenzo Suraci», si

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