Troppi assembramenti, secondo il presidente Zaia. Le scuole resteranno chiuse anche dopo il 9 dicembre
- Secondo il presidente, Luca Zaia, gli assembramenti rischiano di peggiorare la situazione in Veneto. «Per il black friday si sono riempite le vie delle città. E questo non va bene».
- Il Veneto è sempre stato in zona gialla. Passare a quella arancione, significherebbe la chiusura obbligatoria di bar e ristoranti, ma anche il divieto di spostamento immotivato fra comuni, da e verso altre regioni.
- I nuovi casi sono 3.498 su 48.804 tamponi. I morti sono 83 morti e ci sono 7 persone in più in terapia intensiva. Circa 9mila bambini sono positivi: le scuole non riapriranno il 9 dicembre.
Il Veneto potrebbe presto diventare zona arancione: lo ha detto il presidente Luca Zaia, in conferenza stampa, facendo riferimento ai dati sull’andamento del contagio: «Il problema è la diffusione dell’epidemia». Il rischio maggiore è che gli assembramenti possano peggiorare ancora la situazione: «Per il black friday ho visto che si sono riempite le vie delle città. Patti chiari, amicizia lunga: così non va bene».
Rischio zona arancione
«Se non evitiamo gli assembramenti, con l’Rt a 1,2 la zona arancione è dietro l’angolo». Da quando è iniziata la distinzione delle regioni fra colori diversi, a cui corrispondono anche diverse restrizioni, il Veneto è sempre stato in zona gialla. Passare alla zona arancione, significherebbe non potersi più spostare da un comune all’altro o verso altre regioni (se non per comprovati motivi di necessità, salute o lavoro). Bar e ristoranti chiuderebbero al pubblico, sette giorni su sette. Sarebbe consentito solo l’asporto, fino alle 22.
La situazione in Veneto
Ma qual è la situazione in Veneto? Su 48.804 tamponi, i nuovi casi di coronavirus sono stati 3.498, nelle ultime 24 ore: la percentuale di positivi, rispetto ai test eseguiti, è del sette per cento. Ci sono stati 83 morti a causa del Covid-19, mentre in terapia intensiva ci sono sette persone in più.
«Gli aumenti dei contagi sono contenuti, ma il virus non è stato sconfitto», ha detto Zaia. Fra chi è ancora positivo, ci sono anche 9mila bambini: per questo le scuole non riapriranno il 9 dicembre. «Non va bene negare che esistano i focolai scolastici – ha detto Zaia –. Non ho nulla contro la scuola, anzi, i ragazzi devono andarci, ma abbiamo l'obbligo di dire quella che è la situazione».
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