- Anche gli estremisti di destra quando vengono interessati da approfondimenti giornalistici e scandali, si chiudono in un comodo e rassicurante silenzio stampa. Ma lo fanno a modo loro, citando la X Mas e richiamando la flottiglia della Repubblica sociale italiana, protagonista di orribili crimini di guerra.
- Il protagonista di questa “originale” e discutibile sortita è Roberto Jonghi Lavarini, detto il “Barone nero”, immortalato nell'inchiesta di Fanpage mentre viene indicato dal parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, come quello che «trova quattro, cinque professionisti che fatturano» in modo da consentire il pagamento black, in nero.
- Gli abbiamo scritto su Whatsapp chiedendogli di spiegare le sue parole. Lavarini, candidato non eletto alle politiche per il partito di Giorgia Meloni, ha risposto con la sua foto in cui si dice in «silenzio stampa». Ma poi non resiste e mentre annuncia comunicati ufficiali e confronti con avvocati, si lascia andare e prova a spiegare.
Inchiesta Lobby Nera, Jonghi Lavarini: «Erano battute da bar». E ricorda la X Mas
01 ottobre 2021 • 17:47Aggiornato, 01 ottobre 2021 • 18:06