«Un incontro pacato e propositivo»: l’ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nel suo nuovo ruolo di rifondatore del “Neo-Movimento” sabato pomeriggio ha incontrato su Zoom i senatori del Movimento 5 stelle, e così è stato definito poco dopo il suo inizio intorno alle 15.30 il confronto durato quasi tre ore. «Abbiamo parlato di politica, null’altro» specifica un senatore, ma su Rousseau e i debiti pretesi dall’associazione, in chiusura si ha detto che «avremo una piattaforma tecnologica nostra» inoltre che «il suo ingresso deve passare attraverso il voto sulla piattaforma tecnologica, vuole la massima legittimazione». Non avrebbe parlato del limite dei due mandati. Al meeting ha partecipato anche il ministro Stefano Patuanelli. L’ex premier ha soprattutto ascoltato e ognuno è intervenuto «liberamente». Conte ha chiesto a tutti di esprimersi e di inviare «dei contributi scritti».

Il vademecum

In occasione dell’incontro è stato diffuso “un vademecum” con cinque domande, un modo per guidare la discussione ma anche per coinvolgere i parlamentari, anche perché gli attivisti si erano già espressi prima con gli Stati Generali di novembre e poi con il voto su Rousseau, ma il tentativo di ripartire da quelle scelte non si è mai concluso. Torna così l’idea di una “Carta dei princìpi e dei valori”: «Quali princìpi e valori, in questa prospettiva, sarebbero da assumere come assolutamente fondamentali?» si legge. Ancora nel pieno della consultazione l’ipotesi – portata avanti da Conte – di cambiare le Cinque stelle fondative per «allargare l’orizzonte ideale»: «Quali valori e obiettivi dovrebbero indicare le “nuove” cinque stelle?». Quindi la scuola per i «soggetti impegnati con il Neo-Movimento. Condividi l’idea di creare un Centro di formazione?». Ma non solo: «È assolutamente necessario aprire il Neo-Movimento alle iniziative di cittadinanza attiva e alle pratiche di attivismo civico» quindi «come immagini che potrebbero essere sviluppate e concretizzate queste iniziative?».

In conclusione la rivoluzione delle sedi fisiche, celata sotto le parole “raccordo” e “territoriale”: «Al fine di rendere più incisiva l’azione politica sui territori» viene chiesto, «quali suggerimenti proponi per perseguire questa organizzazione territoriale e per operare questo necessario raccordo?». Dopo la parte relativa al Senato, domenica mattina toccherà alla Camera. Il direttivo ha diffuso anche in questo caso le domande con la segnalazione che la riunione non prevedrà «extra» sul fronte degli argomenti.

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