“per fare la pace prepara la guerra”

L’infinito duello tra bellicisti e pacifisti. Perché a sinistra è così difficile discutere

L’idea che per riconquistare la pace sia giunto di nuovo il tempo della guerra temo spinga l’Europa tutta verso l’incognita peggiore. Elly Schlein ha il merito d’averlo compreso e cerca di guidare la sua comunità fatta di un pluralismo ricco nella direzione di una solida cultura di governo. Fa bene a mantenere quella rotta e anche per questo sarà utile un dibattito profondo e sincero tra quante e quanti hanno a cuore il Pd

Perché a sinistra è divenuto così difficile discutere? Azzardo due motivi. Uno, a modo suo, storico: perché sul tema della pace e della guerra la dialettica è più esigente. Non è solo che la questione in sé si presenta lacerante, è che possono saltare appartenenze, incrinarsi culture consolidate, scindersi partiti. Sul punto la casistica affonda nella storia, dal socialismo diviso tra interventismo e neutralismo alla vigilia della Prima guerra mondiale al bombardamento della Serbia nei primi ann

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