- «La leader Fdi non è un’alleata di Orbán sul terreno internazionale, chiede che l’Europa non metta il naso dentro i singoli paesi. Ma sulla politica estera ha preso una posizione ben diversa».
- «Sull’Europa dice: con me l’Italia difenderà i suoi interessi nazionali come fanno gli altri. Poi come tutto questo si possa tradurre concretamente nel contesto europeo è tutto da vedere».
- «I cento anni dalla Marcia su Roma saranno per lei sarà un passaggio simbolico importante, non potrà non dire nulla. Ma anche per i suoi avversari e la sinistra: se avrà l’eterna tentazione di continuare a utilizzare il tema dell’antifascismo come strumento di opposizione».
Secondo il professore Giovanni Orsina, politologo, storico, studioso di populismi, Giorgia Meloni vorrà conservare una certa antropologia identitaria. Nel recente ritorno di fiamma per i falangisti di Vox vede anche un calcolo elettorale. Ma se la presidente Fdi governerà non spingerà sul tasto nero. E le minacce nucleari di Putin non la spingeranno fra le braccia del filoputiano Orbán. Professore Orsina, la minaccia nucleare di Mosca mette nei guai la pur atlantista amica di Orbán Giorgia Me



