Le Ong hanno scritto al presidente Mario Draghi dopo l’ennesima strage nel Mediterraneo, un naufragio costato la vita a centotrenta persone. La richiesta, dice Gino Strada, fondatore di Emergency, è chiara: «Noi ci aspettiamo che il presidente del consiglio e l’Italia reagiscano a questa tragedia continua che è veramente una guerra contro i migranti, sanguinosissima. Quello che è inaccettabile è che l’Italia e l’Europa non abbiano nessuna considerazione della vita umana, e questa tragedia lo dimostra. Nonostante un appello reiterato per il soccorso».

L’agenzia per le frontiere europee Frontex ha comunicato di aver avvisato Italia, Libia e Malta, la Guardia costiera italiana ha detto che la Libia ha preso in carico il naufragio.
Sono tutte scuse, la realtà dei fatti è che c’erano persone in difficoltà e in diretto pericolo. Hanno chiesto aiuto e nessuno glielo ha dato. Poi cercano di scaricare la colpa sugli altri, ma queste sono operazioni anche un po’ vergognose dopo la tragedia.

Il presidente del consiglio Draghi tre settimane fa si è detto soddisfatto di come la Libia gestisce i salvataggi. Lei cosa ha pensato di questa dichiarazione?
Ho pensato che non c’è limite all’ipocrisia. Credo che il presidente Draghi come tutti quanti i politici europei sappiano benissimo che cos’è la guardia costiera libica e qual è il regime libico: ci sono continui assassinii, stupri, torture e non si può fare finta di niente».

Secondo lei è questa l’intenzione del governo?

Finora mi pare proprio di sì, continuare a sovvenzionare una fazione libica. C’è una piena consapevolezza.

Il governo avrebbe in mente di ricorrere ai corridoi umanitari. Crede che potrebbero esserci cambiamenti?
Sono 15 anni che si parla di corridoi umanitari, e ancora continuano a non esserci. I cambiamenti potrebbero esserci, ma non credo che li faranno, se li fanno, ben venga.

Draghi vi ha risposto? Quali sarebbero le vostre proposte?
Non abbiamo ricevuto nessuna risposta dal presidente del consiglio. Non c’è bisogno di proposte specifiche: sappiamo benissimo di cosa si tratta, si tratta di impedire che altre vite umane vadano nel cimitero del Mediterraneo.

Crede in una discontinuità dopo la gestione dei flussi migratori degli ex ministri dell’Interno Marco Minniti e Matteo Salvini?
La discontinuità con il passato è sempre possibile, finora resta possibile ma non praticata.

Le recenti morti hanno turbato parte dell’opinione pubblica, ma nessuno del Governo si è espresso in memoria delle vittime. 

Non si è esposto nessuno in tutti i naufragi nel Mediterraneo, per la politica italiana ed europea sembra che le persone non esistano, è un fatto di profonda disumanità.

Le inchieste di Domani hanno rivelato l’inadeguatezza della guardia Costiera Libica e un preciso disegno dell’Europa di appaltare i salvataggi alla Libia e operare dei veri e propri respingimenti.
C’è una precisa volontà di difendere i confini della cosiddetta fortezza Europa, questo è un atteggiamento a mio parere da condannare in modo deciso e assoluto. Un atteggiamento conservatore ed egoista che esprime indifferenza alla vita umana e penso che sia terribile.

La crisi economica a seguito della pandemia potrebbe portare un aumento dei flussi migratori?
Ci si aspetta che quest’estate ci sia un’ondata di gente che cerca di raggiungere l’Europa. Se troverà questa situazione, in cui l’Europa è solo interessata ai respingimenti e a sostenere la cosiddetta guardia costiera libica, sarà un’ulteriore tragedia.

Parlando di pandemia, Emergency si è espressa anche sulle disuguaglianze nella distribuzione dei vaccini. Questo è un tema che volete affrontare con il governo?
Vogliamo discutere della sospensione temporanea dei brevetti. Non c’è stata da parte dell’Europa un sostegno a questa campagna, neanche da parte di altri paesi come gli Stati Uniti. La sospensione dei brevetti è l’unica misura che può consentire di arrivare a una produzione sufficiente per la popolazione mondiale. Questa è un’enorme discriminazione per i paesi poveri che non si possono permettere questi vaccini.

Durante il governo Conte II lei è stato direttamente tirato in ballo nella gestione del Covid a livello nazionale e nello specifico in Calabria. Quell’operazione è andata a buon fine?

Noi siamo stati invitati dalla Protezione civile nazionale a occuparci di Crotone, abbiamo lavorato in collaborazione con loro, abbiamo aperto un secondo reparto Covid, che era quello che serviva in quel momento, e questo è stato il nostro intervento. Non c’è stata nessun’altra richiesta.

La situazione in Calabria continua a essere critica. Come si sta comportando il commissario per la Sanità Guido Longo?
La situazione in Calabria è drammatica per certi aspetti, 18 ospedali del territorio calabrese sono stati chiusi. Il commissario Longo non so esattamente cosa stia facendo. Noi abbiamo offerto collaborazione, poi non c’è stata chiesta più. Non va bene ma è così.

Il ministro della Salute Roberto Speranza è finito al centro delle polemiche, dall’inchiesta a Bergamo sull’epidemia, alla gestione del Covid-19. Lei avrebbe firmato la lettera in suo appoggio o avrebbe approvato la sua sfiducia?
Io non mi occupo di manovre politiche di fiducia o sfiducia rispetto ai ministri, credo che la situazione sanitaria italiana in termini di risposta a questo virus sia una situazione debole, non c’è stata quella risposta che era possibile per vari motivi.

Debole a livello centrale, del ministro e del governo?
Anche la gestione centrale poteva essere fatta assolutamente meglio, non c’è dubbio.

Nei mesi scorsi ha detto che avremo a che fare con il Covid per altri due o tre anni. Adesso che la campagna vaccinale è partita ne è ancora convinto?

Io continuo a pensare che avremo a che fare con questa pandemia per un paio d’anni, almeno. Perché adesso si parla tanto di vaccini, ma non dimentichiamoci che è stato vaccinato meno del 10 per cento della popolazione italiana. C’è tanto dire “arrivano milioni di vaccini, arrivano milioni di vaccini”, pare che ne arrivino a miliardi ma non è così. Meno del dieci per cento della popolazione vaccinata è indicativo di quel che sia arrivato.

Propaganda?
Ce n’è tanta di propaganda.

Il caso AstraZeneca crede che influirà negativamente?

Io credo che siano stati fatti degli errori grossolani di valutazione. Tutti si permettono di esprimere giudizi, gente che non ha niente a che vedere con la medicina, nessuna competenza, c’è un misto di comunicazioni opposte e contraddittorie molto pericolose. Le persone normali non capiscono più e questo è stato un errore: credo che i vaccini probabilmente non sono perfetti, ma è la prima volta che si riesce a ottenere vaccini entro un anno. Normale che ci siano margini di insicurezza, perplessità o ripensamenti su questo o quel vaccino, ma tutte queste cose dovrebbero essere confinate nel mondo della scienza, non alla portata di chiunque esprime la sua opinione.

Dal tema migratorio fino alla pandemia, questo governo di larghe intese con forze diverse al suo interno troverà una sintesi?
Non ho una buona opinione di questo governo, se guardo chi c’è dentro come partiti e poi se guardo anche le persone. Sappiamo benissimo da chi è fatto: un governo da cui è esclusa una sola forza politica. Non mi sembra che ci sia concordia, litigano tutti i giorni.

Lei andrebbe personalmente a parlare con Draghi?

Vedremo se le Ong riusciranno a parlare con il presidente del Consiglio.

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