Dopo l’incontro al Quirinale con Mattarella, Renzi esclude un ritorno alla maggioranza precedente: sa che i “responsabili” scarseggiano e cerca di dare il colpo finale al premier
- Il leader di Iv si prende la sua rivincita: i responsabili non ci sono, no al terzo mandato per il premier, «Prima parliamo di contenuti e poi arriviamo ai nomi. Devono dirci se vogliono stare con noi o no».
- Il Pd le cose non stanno così. Orlando: «Posizione astuta e vaga, così tiene insieme il suo gruppo». Il volto scuro di Zingaretti davanti ai giornalisti è la fotografia dello stato delle cose.
- A sera salgono le quotazioni per un mandato esplorativo. Oggi al Colle dopo le destre i Cinque stelle: se resta il loro veto su Renzi, un nuovo incarico per il premier uscente diventerà impossibile.
«Non abbiamo fatto il nome di Conte perché siamo in una fase precedente. Abbiamo subìto quindici giorni di fango. Prima parliamo di contenuti e poi arriviamo alla discussione sui nomi. Devono dirci se vogliono stare con noi o no». Nelle parole che Matteo Renzi pronuncia all’uscita dall’incontro con il presidente Sergio Mattarella muore il Conte ter, almeno per come il titolare lo aveva immaginato, con una maggioranza ampia in cui Iv non è determinante. Prima dell’ingresso a Quirinale, Renzi



