Chi ha lavorato a lungo come tecnico del Movimento 5 stelle, è colpito dal silenzio di questi giorni. Anche chi ha ricoperto incarichi di grande rilievo durante la passata legislatura non conosce il proprio futuro. La certezza, al momento, è la lettera di licenziamento che, come sempre, è arrivata alla fine della legislatura.

Ma sui rinnovi, nella migliore delle ipotesi, c’è stata qualche promessa informale. Alcuni hanno già intuito che il rinnovo non arriverà, a causa della riduzione dei fondi a disposizione rispetto al passato quando il M5s, grazie alla nutrita rappresentanza parlamentare, aveva a disposizione risorse sostanziose.

E c’è anche un’altra questione: bisognerà assorbire il personale in uscita dai ministeri e inserire nell’organigramma i profili più graditi al leader Giuseppe Conte. Quindi, per lasciare spazio ai nuovi, o presunti tali, tanti resteranno esclusi. Tutto questo si intreccia con un altro elemento: diversi ex parlamentari, anche di peso, potrebbero trovare una collocazione negli staff dei gruppi. In particolare quelli dei parlamentari M5s che hanno ottenuto incarichi istituzionali o negli uffici di presidenza, come vicepresidenti, questori e segretari d’aula. Posizioni che garantiscono un budget aggiuntivo.

Secondo le indiscrezioni Conte, attraverso i suoi fedelissimi, starebbe aiutando chi lo ha sostenuto e non ha potuto, per la regola dei due mandati, tornare in parlamento. In una serie di telefonate fatte all’inizio della campagna elettorale, l’ex premier avrebbe garantito il proprio supporto. Ad alcuni ha chiesto se avessero bisogno di qualcosa. E ha ricevuto anche qualche risposta piccata. Il Movimento sta lavorando e l’impegno assunto potrebbe essere molto dispendioso, benché le casse del M5s non siano in condizioni pessime (la campagna elettorale ha dato sollievo ai conti dei Cinque stelle e, almeno per il momento, i parlamentari non dovrebbero avere problemi a versare la loro quota al partito) e il fondatore Beppe Grillo avesse promesso l’inserimento a molti ex parlamentari nella scuola di formazione del Movimento.

Taverna alla Camera

Tra i tanti nomi ci si interroga sulla sorte di Paola Taverna, una delle vicepresidenti del Movimento, l’unica delle cinque a non potersi ricandidare. Alcune fonti parlamentari la danno come possibile dipendente degli uffici parlamentari, ovviamente con un ruolo di primo piano. Una sorta di Rocco Casalino del settore legislativo.

I dubbi non mancano. Il progetto sarebbe quello di accorpare degli uffici legislativi di Camera e Senato creandone uno unico che coordini i lavori. Taverna potrebbe avere il ruolo di supervisore. Ma non al momento si tratta più che altro di un’ìpotesi. Un’altra strada è quella di inserire l’ex vicepresidente del Senato nel personale del Movimento 5 stelle. Resta sullo sfondo l’offerta di una cattedra nella scuola politica del M5s.

Gli uffici di Fico

Altro profilo che attira l’attenzione mediatica è quello di Vito Crimi, a lungo reggente del Movimento, prima uomo di Luigi Di Maio poi diventato un pretoriano di Conte. Per lui vale il discorso fatto per Taverna: si dovrà valutare la soluzione migliore, che possa evitare anche polemiche e malumori. Stesso discorso per l’ex presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia, mentre dovrebbe essere
più facile ricollocare gli ex parlamentari meno conosciuti.

Secondo le indiscrezioni potrebbe rientrare negli uffici di Montecitorio, l’ex senatrice Rossella Accoto, non eletta alle ultime politiche. Molti altri, dal nord al sud, potrebbero ricevere lo stesso trattamento. Ci sono poi i parlamentari uscenti che si stanno muovendo in autonomia e si aggirano tra Montecitorio e palazzo Madama, per incontrare gli ex colleghi e cercare di capire quali prospettive ci sono.

Potrebbe ottenere un ruolo di rilievo anche Roberto Fico, che ha appena lasciato la presidenza della Camera: oltre a un ufficio nel palazzo, manterrà il diritto ad avere un paio collaboratori di fiducia. 

La certezza Casalino

In mezzo ai numerosi e complicati nodi da sciogliere, c’è la sicurezza che il nucleo della comunicazione, capitanata da Rocco Casalino e che negli ultimi mesi ha accompagnato soprattutto Conte, tornerà a essere parte integrante della squadra dei Cinque stelle.

Insieme a lui probabile la riconferma di Maria Chiara Ricciuti, già vice di Casalino a palazzo Chigi, e Dario Adamo, mente social dell’ex premier. Una squadra che richiederebbe un investimento importante, considerato che anche solo il contratto di Casalino, nella scorsa legislatura, aveva richiesto un contributo da entrambi i gruppi parlamentari.

© Riproduzione riservata