Italia

Le province non muoiono mai. Servono poltrone per i trombati

  • Il governo vuole il voto per le provinciali già nel giugno 2024, insieme alle Europee. Al Senato è stato preparato il testo-base che ha scartato quasi tutte le proposte delle opposizioni.
  • Lo stanziamento iniziale è di 225 milioni di euro, ma è destinato a salire quando si decideranno gli stipendi di presidenti e assessori. Così spariscono i pochi risparmi avuti con la riduzione dei parlamentari.
  • Intanto la premier Meloni pensa alla legge elettorale per le province come apripista al modello da proporre per le politiche con l’istituzione del “premierato forte”.

Più poltrone per tutti. Finita la sbornia anti casta e placata la furia contro i costi della politica, ecco che ritorna alla memoria uno slogan che sarebbe calzante per un sequel di un film di Cetto La Qualunque, il personaggio interpretato da Antonio Albanese, icona del populismo sperperatore. La politica è infatti pronta alla restaurazione delle province, così come le abbiamo conosciute fino al 2014, con presidenti, giunte e consiglieri che tornano ad avere un ruolo. E una cospicua indennità.

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