- Se c’è una cosa che riflette nel migliore dei modi lo stato della corsa di Giuseppe Conte verso la leadership grillina è la situazione della sua comunicazione.
- Certo il passaggio da presidente del Consiglio, quando godeva di consensi stellari, a leader designato, presunto kingmaker di un partito allo sbando come i Cinque stelle, non è il momento migliore per forgiare un linguaggio riconoscibile ed efficace.
- Dagli slogan all’appoggio a Fedez, i cambiamenti ci sono stati. Se si guarda la sua pagina Facebook, primario canale comunicativo durante la pandemia che nel corso dell’anno ha segnato un balzo da uno a tre milioni di like, i post più recenti, quelli successivi alle dimissioni da palazzo Chigi, hanno uno stile diverso.
Se c’è una cosa che riflette nel migliore dei modi lo stato della corsa di Giuseppe Conte verso la leadership grillina è la situazione della sua comunicazione. Certo il passaggio da presidente del Consiglio, quando godeva di consensi stellari, a leader designato, presunto kingmaker di un partito allo sbando come i Cinque stelle, non è il momento migliore per forgiare un linguaggio riconoscibile ed efficace. Ma nel caso dell’avvocato del popolo la situazione è, quantomeno, bloccata. Eppure, i



