Italia

La guerra delle colonnine tra i comuni e l’Enel

LaPresse / Fabrizio Corradetti
LaPresse / Fabrizio Corradetti

A Roma 200 punti di ricarica fermi. Il regolamento comunale consente l’installazione solo dove i marciapiedi sono più larghi di due metri e mezzo e nella Capitale ce ne sono pochi. A Milano il comune vuole applicare la tassa per l’occupazione del suolo

  • L’installazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche frenata dall’intenzione delle amministrazioni locali di ritargliarsi uno spazio nel business futuro
  • A Roma 200 punti di ricarica bloccati dal regolamento comunale, a Milano 250 installazioni ferme per l’applicazione della Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico
  • La nuova rete di infrastrutture promossa da Enel X e Becharge. Installate finora 15 mila colonnine, 40 mila auto in circolazione. L’autonomia delle batterie è ancora il vero limite dei veicoli elettrici

Monopattini sì, colonnine per la ricarica delle auto elettriche no. E' strabica l'amministrazione comunale romana di Virginia Raggi con i nuovi sistemi meno inquinanti di trasporto. Non è l'unica. Da Milano a Napoli, da Palermo a Vicenza, quasi ovunque in Italia i comuni non smaniano dalla voglia di assecondare l'Enel e gli altri gruppi di distribuzione dell'energia elettrica che insistono per installare le colonnine sperando di guadagnarci quando il mercato avrà preso davvero l'abbrivio. Le amm

Per continuare a leggere questo articolo