l’èra meloni

La guerra delle deleghe è il primo problema del nuovo governo

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  • Uno dei casi più significativi è quello del ministero per il Pnrr: una struttura che con Draghi non esisteva e che porta a palazzo Chigi la supervisione delle operazioni.
  • Battaglia aperta sul controllo dei porti, che spettano alle Infrastrutture di Matteo Salvini, in asse con il titolare del Viminale Piantedosi. Meloni ha inserito il terzo incomodo: il ministro del Mare Musumeci.
  • Un altro delicato dossier riguarda l’energia: le competenze sono state in gran parte trasferite all’ex Mite, finito sotto la guida di Pichetto Fratin. Ma Urso può reclamare un ritorno di quelle funzioni al suo ministero.

Il cambio di denominazione dei ministeri nel governo Meloni è solo il primo passo verso l’apertura di un nuovo fronte interno. Nei prossimi giorni andrà definita l’attribuzione delle deleghe, che delimitano il campo d’azione di ogni ministro. In uno dei primi Consigli dei ministri bisognerà approvare un decreto per comprendere effettivamente quali funzioni spettano ai ministeri nascenti, perché non è sufficiente un nome diverso per avere un quadro chiaro. Dal punto di vista politico l’obietti

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