- Tra il rimprovero di Draghi sui vaccini, la scivolata del deputato Claudio Borghi contro i cronisti che gli chiedevano se era vaccinato, l’omicidio di Voghera, l’annuncio del suo amico Orbán di chiamare un referendum sulla legge anti Lgbt, è stata una settimana nera per il leader del Carroccio.
- È una tela di Penelope quella dei leghisti di governo: di giorno loro tessono un posizionamento moderato e popolare con Draghi, di sera Salvini disfa tutto. E riporta le lancette all’agosto del 2019. I giorni del Papeete.
- Eppure formalmente lo difendono, per allontanare il sospetto – e l’eco – dei molti malumori degli ultimi giorni contro il ritorno all’antico tic negazionista.
Aveva detto che si sarebbe vaccinato in un generico giorno di agosto, e invece ieri su Instagram ha postato la sua foto mentre prende un caffè e sul tavolo ha il «Qr code» del certificato di avvenuta vaccinazione. Nell’inquadratura il foglio è laterale, appoggiato con finta casualità; però il codice è perfettamente visibile. Ma quel foglio è la notizia, anche data con un po’ di imbarazzo: Salvini si è rassegnato alla prima dose. Non lo annuncia lui, lo fanno sapere fonti interne alla Lega: i



